CATANZARO «Le Regioni… segnalano la necessità della sospensione dei termini dei commissariamenti in sanità». Dalla conferenza delle Regioni guidata dal’emiliano Bonaccini ai governatori direttamente interessati, come Jole Santelli, è partito da alcuni giorni un autentico “pressing” sul governo nazionale. L’ultima occasione è stata la videoconferenza sugli emendamenti al “Cura Italia” con il ministro per le Regioni Francesco Boccia. «Occorre sospendere il Piano di rientro», ha detto la Santelli in una dichiarazione riportata nell’edizione odierna dalla “Gazzetta del Sud”, nella quale la presidente della Regione riconferma quanto già emerso nei giorni scorsi, sostenendo, insieme al molisano Toma (il Molise è un’altra regione in piano dio rientro) la proposta del collega dell’Abruzzo Marsilio. «E il minimo che dev’essere concesso alla Calabria, sospendere il Piano sembra una scelta logica e non differibile», ha poi aggiunto la Santelli. In sintesi, secondo le Regioni come la Calabria in una fase di emergenza come quella attuale i vincoli, i limiti e l’ossessiva burocratizzazione determinata dai piani di rientro sono del tutto fuori luogo, e persino ridicoli. Inoltre, la sospensione dei piani di rientro potrebbe anche servire a liberare risorse importanti sul piano finanziario: il “grimaldello” per superare questa impasse è un emendamento al “Cura Italia” presentato da Fratelli d’Italia. Purtroppo, dal governo ancora non sarebbero arrivati segnali di particolare apertura. Il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, seppur non mostrando una totale chiusura sulla proposta sollevata dal presidente Marsilio, ha ritenuto, tuttavia, complessa e problematica la questione della sospensione del piano rientro sanitario, se non altro «perché – ha detto in videoconferenza con le Regioni – è tecnicamente impossibile sospendere la parte entrate dei piani di rientro, che sono connessi ad aumenti di entrate tributarie e aumenti di aliquote che ovviamente non si possono rimettere in discussione in corso d’anno». (c.ant.)
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