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Federalberghi, D’Agostino: «Turismo in ginocchio, stiamo già pensando al 2021»

Il presidente regionale commenta il difficile momento del settore e fa le stime per il futuro prossimo. «La Regione potrebbe offrire dei contributi per incentivare l’incoming, ma bisogna intervenir…

Pubblicato il: 12/04/2020 – 7:39
Federalberghi, D’Agostino: «Turismo in ginocchio, stiamo già pensando al 2021»

LAMEZIA TERME Tra i settori più colpiti dall’emergenza in atto e dal conseguente “lockdown”, c’è sicuramente quello del turismo.
Dopo la conferenza stampa del 10 aprile, il Premier Conte ha preannunciato la riapertura di alcune attività commerciali ulteriori rispetto a quelle autorizzate nel decreto di marzo. Tra queste anche Alberghi e B&B, seppure l’apertura sarà vincolata a soli motivi lavorativi. Uno spiraglio ancora troppo piccolo per poter tornare a respirare.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Calabria e andata in onda venerdì all’interno del talk 20.20, Fabrizio D’Agostino, presidente regionale di Federalberghi, cerca di tracciare i possibili scenari futuri del settore. «La situazione è particolarmente complessa. Per quanto riguarda l’apertura delle strutture, si sta parlando di una mini programmazione per luglio e agosto». Ma questa, sarà un’estate diversa, che servirà più a programmare per recuperare il tempo perduto: «A settembre ci sarà la riapertura delle scuole e le famiglie saranno certamente impegnate per recuperare rispetto a quelle che saranno le incombenze. Ecco perché – continua D’Agostino – nella nostra ottica stiamo ragionando già sul 2021».
GLI AIUTI AL SETTORE Il settore è stato letteralmente messo in ginocchio. Ora ci si aspetta un aiuto da parte delle Istituzioni. «Alle Regione abbiamo fatto una serie di richieste, tra le varie, quella più importante è di un rifinanziamento ai sensi della legge regionale n.3 del 7 febbraio 2018 (rubricata proprio “Incentivazione del turismo in arrivo – incoming – attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione, ndr) che consentirebbe di far arrivare in Calabria i turisti a costo zero».
Nello specifico, ciò che prevede la legge citata agli articoli 1 e 2 «al fine di incentivare l’afflusso di turisti nel proprio territorio, a sostegno della destagionalizzazione» è la concessione, da parte della Regione Calabria «di contributi per il trasporto aereo, ferroviario, marittimo e su gomma» dei quali possono essere beneficiarie «le organizzazioni di viaggio nazionali ed estere autorizzate all’esercizio della loro attività, nonché le associazioni di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79».
Un aiuto da parte della Regione in forma di incentivo per il turismo. Ma questo non basta, perché prima va capito come e quando ci si potrà muovere nell’organizzare i pacchetti vacanze e le attività eventualmente previste nelle strutture. «Innanzitutto è da capire come gestire il distanziamento sociale e fino a quando durerà. In un villaggio turistico dove si fanno dei buffet o altre attività, rischieremmo di incorrere in diversi problemi di carattere organizzativo».
Ecco perché, nel frattempo, bisogna pensare anche ad altri tipi di incentivi. «Altri aspetti – sottolinea sempre D’Agostino – riguardano il “Decreto liquidità” perché si sta cercando di capire come queste attività possono recuperare dal punto di vista finanziario». Ma anche in questo caso le problematiche sono molteplici: «Ci aspettavamo 10-15 anni e invece si parla solo di 6 anni. Auspichiamo sicuramente in un aiuto con un fondo perduto, un credito di imposta o comunque attraverso uno strumento che consenta di lenire i danni economici già avuti».
PREVISIONI E PROGRAMMAZIONE «Stiamo facendo delle previsioni ed è partita anche una bozza seguendo le indicazioni dell’Oms sulla sicurezza nelle strutture e i parametri da rispettare, ma di certo non è semplice garantire il rispetto di tutte le richieste». In tal senso il presidente di Federalberghi chiarisce con un esempio: «Le do solo un dato: la pulizia delle camere che solitamente con due operatrici ha una media durata di 9/10 minuti, oggi,stando alle richieste dell’Oms, richiederebbe un’ora o anche più. In un villaggio turistico con 400 camere servirebbe troppo personale già solo per questa attività».
E poi la somministrazione di cibi e bevande, garantire l’eventuale distanziamento sociale nei lidi e sulle spiagge. Tutti dati che in questo momento appaiono insuperabili. «Cambia un po’ tutto. Affronteremo anche questo tipo di problemi». (f.d.)

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