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Doppio mistero sulla Protezione civile regionale

Il decreto che nomina il nuovo capo «non è pubblico». E c’è un bando riservato agli esterni che non è mai stato revocato. Il sindacato Csa-Cisal: «Quella procedura è stata bocciata duramente dal se…

Pubblicato il: 17/04/2020 – 7:25
Doppio mistero sulla Protezione civile regionale

CATANZARO È un periodo particolare. L’emergenza Covid-19 ha stravolto le abitudini quotidiane e lavorative delle persone. Il progressivo ritorno alla normalità dipende dal senso di responsabilità di ciascuno, ma anche e soprattutto dai decisori, a tutti i livelli. «Restando in Calabria – scrive il sindacato Csa-Cisal –, come nelle altre realtà regionali, è importante poter contare su figure solide e rassicuranti. La crisi mette in primo piano il ruolo del dipartimento Tutela della Salute e quello della Protezione civile regionale. Abbiamo da poco appreso che la Giunta ha deciso di prorogare i direttori generali in essere, posticipando eventuali cambi in concomitanza con quando sarà presentata la nuova organizzazione della macchina burocratica della Cittadella. Se su questo ci soffermeremo più avanti (ed a questo proposito invitiamo l’Amministrazione a ragguagliare tempestivamente le organizzazioni sindacali in pieno spirito di collaborazione), intendiamo rafforzare dei concetti espressi pubblicamente in tempi non sospetti sulla Prociv. Avevamo indicato la necessità di un cambio di passo nella organizzazione e nella valorizzazione delle risorse umane».
«QUANDO È STATO FATTO IL DECRETO DEL NUOVO CAPO DELLA PROCIV?» Uno dei problemi era anche il responsabile della Prociv. Poi è arrivato il terremoto Report e tutti i calabresi sanno come è andata a finire. Il problema non era il dg Pallaria in quanto persona, semmai i troppi incarichi cumulati dallo stesso direttore generale. Ad ogni modo facciamo gli auguri al nuovo capo della Prociv pro tempore, affinché svolga questo delicato compito in piena emergenza Covid nel migliore dei modi. Il presidente della Regione dovrebbe chiarire alcuni aspetti e conoscerne degli altri. Innanzitutto, non è ancora comprensibile come mai non sia comparso il decreto di nomina ad interim della Protezione civile del dg della Presidenza Fortunato Varone. Ricordiamo inoltre che a questo passaggio dovrebbe seguire la modifica dell’ordinanza n. 2/2020 sull’emergenza in cui il soggetto attuatore (lo stesso governatore) nominava i suoi delegati. Rispettivamente il dg del dipartimento Salute, Antonio Belcastro, e l’allora capo della Prociv, Domenico Pallaria. Come si può intuire le procedure amministrative vanno aggiornate e tenuto sotto controllo. Non sappiamo se gli atti di cui sopra siano stati formalizzati, ma di certo non sono pubblici. Ma al di là di questo, il sindacato Csa-Cisal chiede ancor più chiarezza su un altro aspetto.
«IL PRESIDENTE SA CHE ANCORA NON E’ STATA CHIUSA UNA SELEZIONE DELLA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE?» Lo stesso presidente al momento dell’avvicendamento Pallaria-Varone ha comunicato che sarà mantenuto l’interim fino alla procedura di selezione. Bene, ma quale? Di nuove non se ne sono viste. «Non sappiamo – si legge nella nota – se perché c’erano altre urgenze indifferibili oppure perché il dipartimento “Organizzazione, Risorse Umane” ha ancora le idee confuse. Infatti, come non esiste un nuovo avviso, ancora non si sa che fine abbia fatto uno dei lasciti “incompleti”, per giunta, della precedente Amministrazione. Poco prima di Natale, fu pubblicato l’avviso per individuare “all’esterno” il nuovo responsabile della Prociv. Da quanto appreso le candidature pervenute furono 12. Poi ci sono state le elezioni di mezzo e tutto è stato dimenticato. Ma ad oggi, non esiste un atto ufficiale che dia esito (anche negativo) di quella procedura da parte del dipartimento “Organizzazione, Risorse Umane”». Il sindacato aveva sollevato perplessità sul fatto che l’allora Amministrazione, nonostante sentenze del Tribunale di senso opposto, avesse deciso di ricorrere all’esterno dell’Ente per individuare il nuovo responsabile senza prima passare dal bando rivolto agli interni. La legge è lineare: in caso di conferimenti di incarichi dirigenziali, prima si valutano profili interni solo in carenza di domande o con provvedimenti motivati di esclusione di quelle pervenute si può procedere alla ricerca all’esterno. Non fosse altro che questa ipotesi comporta maggiori oneri aggiuntivi. A distanza di qualche settimana sono emersi ulteriori particolari che forse spiegano meglio i motivi per cui quella procedura si è impantanata.
LA DURISSIMA NOTA DEL DIRIGENTE CHE “STRONCA” LA SELEZIONE ALL’ESTERNO DEL CAPO DELLA PROCIV Il dirigente del Settore “Giuridico” del dipartimento “Organizzazione, Risorse Umane” con una missiva interna del 7 febbraio ha di fatto “stroncato” il modo di procedere del direttore generale. Appena gli sono stati forniti i (12) nominativi per gli adempimenti di conseguenza, il dirigente ha scritto: «Di non poter procedere alla relativa istruttoria e valutazione di merito». Innanzitutto, viene ribadito il concetto che il ricorso agli esterni costituisce soltanto l’extrema ratio, appunto o se non sono pervenute candidature interne oppure perché quelle arrivate sono state valutate «con provvedimento espresso e motivato», scrive il dirigente, «non adeguate al posto dirigenziale da ricoprire». In assenza di «un’adeguata motivazione sulla inidoneità e/o inadeguatezza, atto presupposto per l’avviso esterno, il medesimo avviso, con tutti gli atti conseguenti, nonché la stipula dei relativi contratti a termine con i dirigenti esterni sarebbe affetta da radicale nullità, con le immaginabili conseguenze di natura erariale e financo penali». Dopodiché il dirigente spiega come nel caso di specie, l’avviso esterno predisposto nella seconda parte del 2019, si sia andati avanti «senza alcun riferimento alle valutazioni delle candidature pervenute per l’incarico di dirigente dell’UOA Protezione civile e senza che risulti la motivazione del mancato conferimento dell’incarico al personale interno». «Oltre la carenza di motivazione di cui sopra, dubbi e perplessità si rappresentano anche in relazione alla mancata specificazione dei criteri di scelta di cui al presente avviso, lacuna particolarmente grave, che già in passato era stata censurata dal Tribunale di Catanzaro (G.O.) con ordinanza 3473 del 23.04.2019. I rilievi arrivati dal settore giuridico continuano. Ma questa rappresentazione è più che sufficiente per far capire l’irregolarità di quella procedura. Nonostante tutto questo – incalza il sindacato CSA-Cisal – ancora oggi non risulta che quella procedura rivolta agli esterni sia stata archiviata dal direttore generale di “Organizzazione, Risorse Umane”».
«IL PRESIDENTE CONOSCE LA SITUAZIONE?» «Il presidente sa di questa situazione? – si chiede il sindacato – È a conoscenza di questa procedura di selezione del capo della Prociv, fino a prova contraria, con queste falle ma tuttora “aperta”? Il dg di “Organizzazione, Risorse Umane” vuole assumere una decisione definitiva? Per tutte queste ragioni chiediamo che sia tirata una linea e fatta chiarezza. Il ruolo del capo della Prociv non può partire con procedimenti amministrativi così ingarbugliati e poco limpidi. Oggi più che mai l’UOA Protezione civile Calabria ha bisogno di certezze e di procedure chiare e trasparenti. È necessario che il presidente assume contezza di questo e agisca di conseguenza».

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