REGGIO CALABRIA «L’impressione che i cittadini hanno e che francamente risulta disdicevole, è che nel capoluogo della Calabria la sanità pubblica sia spesso il terreno di scontro fra disegni ed interessi contrapposti, piuttosto che uno degli argomenti dal forte impatto sulla collettività da affrontare con trasparenza e serietà». È quanto afferma il consigliere regionale della Lega Filippo Mancuso, secondo cui «la crisi da Covid-19 che ha messo in luce fra gli aspetti positivi anche lacune, carenze e disorganizzazione nella sanità pubblica, dovrebbe richiamare tutti, dalla politica a chi svolge funzioni direttive nella sanità, ad un’assunzione di responsabilità suppletiva». Spiega Mancuso: «Non entro nel merito della polemica fra il Rettore dell’Università Magna Graecia Giovanbattista De Sarro, che ha proposto di istituire a Villa Bianca un Covid Hospital, e il Commissario dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio e del Policlinico Mater Domini, Giuseppe Zuccatelli che si è detto contrario. Credo, però, che se si vuole potenziare, rendere attrattivo ed efficiente il polo sanitario di Catanzaro, la prima cosa da farsi è sgombrare il terreno da ogni sospetto e contrapposizione pregiudiziale ed esaminare le proposte in campo con la dovuta obiettività. Perché – sottolinea il consigliere regionale – se c’è un’opportunità da cogliere, in questo caso la realizzazione a Villa Bianca di un centro per la cura delle malattie infettive, non vada sciupata». Conclude Mancuso: «Resto, tuttavia, dell’avviso che è ormai tempo, dopo che se ne parla da almeno due decenni, che si proceda rapidamente, sia legislativamente che dal punto di vista amministrativo e concretamente fattivo, all’integrazione dell’Azienda Pugliese-Ciaccio con il Policlinico Mater Domini. Tenere separate l’assistenza dalla ricerca, e senza neppure chiedersi a chi giova visto che alla collettività produce solo danni, è, giunti a questo punto, semplicemente intollerabile. In definitiva: solo dopo questo risultato atteso da anni si potranno fare, con la necessaria oculatezza, le altre scelte».
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