Due proposte, una di carattere sanitario e una economica, per consentire il rientro dei calabresi rimasti bloccati al Nord a causa delle misure anti-coronavirus. Le illustra un giovane di Platì, Domenico Sergi, studente di Medicina all’Università di Novara, in una lettera indirizzata alla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. «Le scrivo – esordisce Domenico Sergi – perché dopo essere venuto a conoscenza della sua proposta di mantenere il “lockdown” fino alla fine di maggio, mi ritrovo malvolentieri in disaccordo. In quanto cittadino e studente calabrese, mi farebbe molto piacere esporle una mia proposta dal punto di vista socio-sanitario; ovviamente spetta a Lei valutare la possibilità di attuare tali misure. In merito al sussidio economico che la Regione Calabria andrà a stanziare per i fuori sede, proporrei piuttosto di utilizzare tale fondo al fine di acquistare l’attrezzatura per la diagnostica di Sars-CoV2; con ciò mi riferisco a termo-scanner, tamponi e test sierologici, questa ultimi permetterebbero di riaccogliere i cittadini calabresi in tutta sicurezza presso stazioni ferroviarie e aereo stazioni; ovviamente, ciò comporterebbe l’impiego di personale sanitario. Il tutto accompagnato dalla registrazione sul sito della Regione per comunicare la data di rientro. La seconda questione è di natura economica. Concedendo questo sussidio – rileva lo studente originario di Platì – da un lato mitigherebbe gli animi, ma dall’altro andrebbe ad indebolire quello che è il tessuto economico calabrese, in quanto tale risorsa verrebbe, quasi totalmente reinvestita, nell’economia del Nord». Domenico Sergi conclude così nella lettera alla Santelli: «Spero che Lei tenga in considerazione le mie proposte, con l’auspicio che tutto ritorni alla normalità al più presto».
x
x