Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
«Da Pizzo a Parigi, i miei sogni da chef sfumati per la pandemia»
La storia di un 19enne che, dopo l’esperienza lavorativa in Francia e una volta tornato a casa a causa del Covid, spera di trovare presto un impiego: «Non rinuncio al mio desiderio»
Pubblicato il: 15/05/2020 – 7:46
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo

di Giorgio Curcio
PIZZO Accantonare i propri sogni, metterli in “stand-by” in attesa di capire quali saranno i prossimi sviluppi della pandemia. E’ toccato a molte persone in questi due mesi di lockdown che hanno lasciato un’impronta pesante nelle nostre vite, travolgendo con prepotenza anche il settore economico ed occupazionale.
FASE 2 E se la “Fase 2” iniziata da pochi giorni (in attesa del 18 maggio) sta già fornendo i primi deboli segnali di ripresa, fare previsioni a lungo termine è ancora del tutto azzardato, così come programmare il proprio futuro lavorativo. Una situazione del tutto inedita e che sta interessando anche tanti giovani calabresi in cerca di un lavoro o che il lavoro, fino a qualche settimana fa, ce lo avevano.
GIOVANI IN DIFFICOLTA’ Tante le storie che arrivano proprio dalla Calabria, tutte un po’ simili ma diverse per sfumature. Come ad esempio quella di Gregorio Anastasio, 19enne originario di Pizzo, in provincia di Vibo Valentia, ed aspirante chef. Il sogno di una vita, cullato per anni, adesso messo da parte per ragioni più importanti e inattese. «Mi sono diplomato all’istituto alberghiero “Gagliardi” di Vibo e sin da subito ho iniziato a cercare un’occupazione – racconta Gregorio al Corriere della Calabria – e così ho pensato che un’esperienza all’estero mi avrebbe aiutato». «Mi sono iscritto su un servizio offerto dalla Federazione Italiana Cuochi per cercare un eventuale impiego all’estero e mi ha colpito subito quella di un ristoratore calabrese a Parigi, in Francia. E così dopo tutte le formalità burocratiche sono subito partito».
L’ESPERIENZA ALL’ESTERO Dopo l’ambientamento con la nuova occupazione e una realtà del tutto nuova, il giovane Gregorio poco più che 18enne ottiene un contratto a tempo indeterminato e la possibilità di restare a Parigi. «Per me era un sogno diventato realtà – ci racconta – sapevo di avere l’opportunità di crescere tantissimo umanamente e professionalmente». Poi però, a cavallo tra il 2019 e il 2020 iniziano ad arrivare le prime notizie legate alla diffusione del coronavirus, prima la Cina, poi in Europa e Gregorio decide così di lasciare tutto e tornare dalla sua famiglia, a Pizzo. La pandemia, i due mesi di lockdown, la Fase 2 e le riaperture a singhiozzo hanno fatto il resto.
FUTURO INCERTO «Avevo un’altra possibilità di tornare all’estero, in Spagna, ma non so quando potrò muovermi dalla Calabria e intanto la mia opportunità potrebbe svanire». E tra esperienze all’estero tramontate, la crisi preannunciata del settore turistico e una lenta ripresa economica, il futuro è più incerto che mai: «Sono ancora molto giovane, lo so, ma – ci confida – spero presto di poter trovare un nuovo lavoro, anche qui a Pizzo o in Calabria. Intanto invito tutti i ragazzi della mia età di non arrendersi!» (redazione@corrierecal.it)
GIOVANI IN DIFFICOLTA’ Tante le storie che arrivano proprio dalla Calabria, tutte un po’ simili ma diverse per sfumature. Come ad esempio quella di Gregorio Anastasio, 19enne originario di Pizzo, in provincia di Vibo Valentia, ed aspirante chef. Il sogno di una vita, cullato per anni, adesso messo da parte per ragioni più importanti e inattese. «Mi sono diplomato all’istituto alberghiero “Gagliardi” di Vibo e sin da subito ho iniziato a cercare un’occupazione – racconta Gregorio al Corriere della Calabria – e così ho pensato che un’esperienza all’estero mi avrebbe aiutato». «Mi sono iscritto su un servizio offerto dalla Federazione Italiana Cuochi per cercare un eventuale impiego all’estero e mi ha colpito subito quella di un ristoratore calabrese a Parigi, in Francia. E così dopo tutte le formalità burocratiche sono subito partito».
L’ESPERIENZA ALL’ESTERO Dopo l’ambientamento con la nuova occupazione e una realtà del tutto nuova, il giovane Gregorio poco più che 18enne ottiene un contratto a tempo indeterminato e la possibilità di restare a Parigi. «Per me era un sogno diventato realtà – ci racconta – sapevo di avere l’opportunità di crescere tantissimo umanamente e professionalmente». Poi però, a cavallo tra il 2019 e il 2020 iniziano ad arrivare le prime notizie legate alla diffusione del coronavirus, prima la Cina, poi in Europa e Gregorio decide così di lasciare tutto e tornare dalla sua famiglia, a Pizzo. La pandemia, i due mesi di lockdown, la Fase 2 e le riaperture a singhiozzo hanno fatto il resto.
FUTURO INCERTO «Avevo un’altra possibilità di tornare all’estero, in Spagna, ma non so quando potrò muovermi dalla Calabria e intanto la mia opportunità potrebbe svanire». E tra esperienze all’estero tramontate, la crisi preannunciata del settore turistico e una lenta ripresa economica, il futuro è più incerto che mai: «Sono ancora molto giovane, lo so, ma – ci confida – spero presto di poter trovare un nuovo lavoro, anche qui a Pizzo o in Calabria. Intanto invito tutti i ragazzi della mia età di non arrendersi!» (redazione@corrierecal.it) Argomenti
Categorie collegate
Ultime dal Corriere della Calabria
Edizioni provinciali