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Occupazione di immobile comunale a Reggio: in 5 denunciati
Un’italiana, un rumeno e tre extracomunitari avevano realizzato delle “stanze” di fortuna all’interno del “Girasole”. Molestavano i clienti dei supermercati avvicinandoli senza mascherina. Sono stati…
Pubblicato il: 16/05/2020 – 14:08
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di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Avevano occupato il “Girasole” e molestavano i clienti dei supermercati avvicinandoli senza mascherine. Cinque persone, di età compresa tra i 32 e i 51 anni, sono state denunciate nei giorni scorsi dalla polizia locale di Reggio Calabria per occupazione aggravata di un immobile comunale. Si tratta di un’attività eseguita, in un arco temporale di diversi giorni, dagli agenti guidati dal comandante Salvatore Zucco per verificare diverse richieste di intervento ricevute dal Comando di viale Aldo Moro da parte di alcuni cittadini residenti nella zona sud della città, che segnalavano situazioni di degrado e traffici loschi all’interno del “Girasole”, una struttura di proprietà comunale ubicata sul viale Messina, una parallela del viale Calabria, nata come struttura mercatale ma che ancora non ha mai visto la “luce” in questa veste. Lo scorso 25 aprile un incendio all’interno della struttura, causato probabilmente dai fuochi accesi da abitanti abusivi, era stato domato dai vigili del fuoco.
Gli occupanti abusivi erano stati segnalati anche per episodi di accattonaggio molesto nei pressi dei supermercati che insistono in zona, in particolare Ipercoop e Lidl, dove avrebbero approcciato gli acquirenti avvicinandoli senza mascherine protettive. Nel corso dei diversi controlli effettuati la polizia locale non ha trovato prove della consumazione di altri reati ma ha accertato che all’interno del “Girasole” c’erano diversi soggetti, prevalentemente non italiani, che con mezzi di fortuna erano riusciti a ritagliarsi alcuni ambienti completamente chiusi, realizzando delle stanze chiuse con lucchetti. In tutto si tratta di cinque persone, tutte denunciate per occupazione aggravata di immobile (l’articolo 633 del codice penale punisce l’invasione di terreni o edifici, e 639 bis se l’immobile è pubblico), una ragazza italiana di 32 anni, un cittadino comunitario, un rumeno, e tre cittadini extracomunitari. Questi ultimi, privi di documenti, sono stati accompagnati in Questura per l’identificazione e sono risultati tutti clandestini sul territorio nazionale. In particolare due di loro avevano parecchi precedenti, ma uno soprattutto ha attirato l’attenzione: un tunisino di 41 anni che ha già scontato 11 anni di galera, con una fedina penale lunga 12 pagine per una sfilza reati contro la persona e contro il patrimonio. I tre extracomunitari sono stati denunciati anche per il reato di clandestinità e rimessi in libertà dopo che il Questore ha emesso nei loro confronti decreto di espulsione. I cinque sono stati verbalizzati anche per la violazione delle misure dettate dai Dpcm per limitare il contagio del covid-19. Verificato l’effettivo stato di indigenza della ragazza italiana (recentemente la Corte di Cassazione con sentenza n. 5195/2020 ha ribadito che lo stato di indigenza non giustifica l’occupazione abusiva di immobile), dopo avere applicato la legge e averla denunciata come tutti gli altri, le agenti della polizia locale hanno riempito di indumenti un borsone e gliene hanno fatto dono. (redazione@corrierecal.it)
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