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"Stasi bis" all'orizzonte? Il sindaco di Corigliano Rossano pensa al rimpasto

Il tempo inizia a stringere e dopo un anno di governo il primo cittadino starebbe pensando di tirare le somme. In vista, a medio termine, una meditazione sulla rivisitazione della giunta

Pubblicato il: 07/06/2020 – 14:29
"Stasi bis" all'orizzonte? Il sindaco di Corigliano Rossano pensa al rimpasto

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO
Gli spifferi non mancano, i mal di pancia anche. Certo, chi “fa” è soggetto a sbagliare, ma i malumori iniziano ad essere davvero troppi a Corigliano Rossano. In parte è colpa del Covid – si dirà – perché è spuntato proprio nel miglior momento. Nel periodo in cui, a sentire Flavio Stasi, erano in cantiere tutta una serie di interventi, soprattutto sul territorio, bloccati dalle norme antivirus come sopralluoghi e monitoraggi per opere pubbliche o per la manutenzione ordinaria.
L’argomento, in effetti, tiene ma fino ad un certo punto. Perché negli otto mesi precedenti di azione di governo, la città non ha percepito pressoché nulla di un’amministrazione impegnata comunque a lavorare duramente ed allo stesso tempo a “bonificare” le “macerie” ereditate dal passato.
Un’amministrazione che sta facendo i conti tutti i giorni con il continuo depauperamento del territorio e dei servizi al cittadino, la cui genesi affonda le radici nei decenni precedenti con la soppressione degli sportelli pubblici decentrati, delle Asl – argomento messo nuovamente in discussione proprio in questi giorni – e del centenario Tribunale di Rossano, già sede di Corte d’Assise. Una logica accentratrice dei capoluoghi, avallata dalla Regione, che di fatto ha cancellato le “periferie” – anche quelle ricche e dalle potenziali di sviluppo infinite come la Sibaritide – dalle cartine geopolitiche.
Oggi Stasi ed i suoi devono fare i conti anche con queste cose – tutti ricordano l’attuale sindaco in prima linea a “combattere” contro la soppressione del Palazzo di Giustizia – e con un malessere diffuso e degenerato a causa delle emergenze, quella sanitaria prima ed i rifiuti poi. “Ciliegine” su una torta che in molti credono andrebbe “rimpastata”. Come l’esecutivo a sostegno primo cittadino e varato l’1 luglio 2019.
Flavio Stasi, probabilmente, ci sta pensando. Forse non sarà una manovra velocissima ma non è affatto da escludere che accadrà. Indiscrezioni si muovono in questo senso ed infondo anche lo stesso Stasi sa bene che se vuole avere il suo nome scolpito nella storia della nuova città, deve imprimere un’accelerata alla sua azione di governo.
Nulla da dire sugli assessori in carica – a sentire i coriglianorossanesi è sentimento molto diffuso – ma forse ad una grande e neonata città, la terza per importanza in Calabria, servirebbe maggiore “spessore”. Il primo cittadino con quel genere di nomine avrà anche voluto tranciare di netto col passato politico dei due ex comuni, mettendo in giunta tutti assessori al loro esordio ed i cui curricula politico-amministrativi sono tutti da compilare, ma la scommessa è stata forse troppo azzardata.
Ecco perché, in fondo, Flavio Stasi potrebbe meditare un rimpasto, anche perché sa bene che il tempo e la fiducia del 74% dei coriglianorossanesi che lo hanno sostenuto non è eterna. Sa bene anche che ha dinnanzi a sé un anno fondamentale, il secondo della sua legislatura, per farsi valere.
L’accelerata, quindi, potrebbe essere in programma prima che sia troppo tardi e avviata in tutte le direzioni: servizi al cittadino, ambiente, burocrazia comunale, infrastrutture, sanità, leadership provinciale.
Gli analisti della politica locale potrebbero inquadrare lo Stasi “bis” come una sorta di autobocciatura, ma al netto dei malpancisti di professione – e ve ne sono diversi anche fra le fila della maggioranza di governo – sbagliare è umano. Il problema è che perseverare diventa diabolico. (l.latella@corrierecal.it)

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