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San Nicola Arcella, “Italia Nostra” chiede la chiusura dell’Arcomagno
Secondo l’associazione «il sentiero è pericoloso per l’incolumità delle persone, e solo se chiuso definitivamente potrà essere messo in sicurezza. Ma nel Comune c’è chi lo vorrebbe sempre aperto perc…
Pubblicato il: 25/06/2020 – 20:42
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SAN NICOLA ARCELLA «Non è con due tavolette recuperate chi sa dove e con un pezzo di rete rossa che chiunque può rimuovere facilmente che si tutela l’incolumità di tantissima gente che si avvia per quel sentiero reso pericoloso da una possibile caduta massi». Così si legge in una nota dell’associazione Italia Nostra – Praia a Mare sulle attuali condizioni di uno dei luoghi che attirano più turisti nella regione. «Sappiamo benissimo – continua la nota – che in questo comune c’è chi vorrebbe questo sentiero sempre aperto perché l’Arcomagno attira moltissima gente e alimenta l’economia turisitica, ma non si può mettere in pericolo la vita delle persone. La strada dovrebbe essere la messa in sicurezza del sentiero, quindi di un sito famosissimo che solo se verrà chiuso perché inagibile potrà essere messo in sicurezza, altrimenti passeranno altri 20 anni».
Sempre l’associazione ricostruisce alcuni passaggi dell’iter che oggi non avrebbe portato a risultati:
«L’ordinanza del sindaco del novembre scorso (n. 22/2019) ha previsto l’interdizione della spiaggia denominata Scogli Caduti perché su questa spiaggia erano caduti massi. Questa spiaggia è attualmente libera per la balneazione e non vi è, come ci risulta a ieri, nessun cartello o recinzione che avvisi e protegga le persone. La stessa ordinanza aveva dato precise disposizioni all’Ufficio tecnico di predisporre transenne o altri mezzi per “impedire” (questo è precisamente il termine usato) l’accesso a tutto il sito, da mare e da terra, da nord e da sud con l’apposizione di cartelli che avvisino del pericolo e del divieto di accesso ai luoghi. Ci giungono invece informazioni che è continuo l’ingresso all’Arcomagno da tutti gli accessi presenti, sia da sud che da nord».
«Siamo quasi certi – conclude la nota – che questo gioco delle parti potrebbe continuare per tutta l’estate perché chiudere l’accesso all’Arcomagno ha un costo non solo economico ma anche politico e l’incolumità pubblica, come fino ad oggi è avvenuto, potrebbe venire in secondo piano. Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime ore o nei prossimi giorni e cioè se un’ordinanza comunale verrà fatta rispettare effettivamente o è solo un pezzo di carta».
«L’ordinanza del sindaco del novembre scorso (n. 22/2019) ha previsto l’interdizione della spiaggia denominata Scogli Caduti perché su questa spiaggia erano caduti massi. Questa spiaggia è attualmente libera per la balneazione e non vi è, come ci risulta a ieri, nessun cartello o recinzione che avvisi e protegga le persone. La stessa ordinanza aveva dato precise disposizioni all’Ufficio tecnico di predisporre transenne o altri mezzi per “impedire” (questo è precisamente il termine usato) l’accesso a tutto il sito, da mare e da terra, da nord e da sud con l’apposizione di cartelli che avvisino del pericolo e del divieto di accesso ai luoghi. Ci giungono invece informazioni che è continuo l’ingresso all’Arcomagno da tutti gli accessi presenti, sia da sud che da nord».
«Siamo quasi certi – conclude la nota – che questo gioco delle parti potrebbe continuare per tutta l’estate perché chiudere l’accesso all’Arcomagno ha un costo non solo economico ma anche politico e l’incolumità pubblica, come fino ad oggi è avvenuto, potrebbe venire in secondo piano. Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime ore o nei prossimi giorni e cioè se un’ordinanza comunale verrà fatta rispettare effettivamente o è solo un pezzo di carta». Argomenti
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