LOCRI L’antico adagio “nel bene o nel male, purché se ne parli” nel pasticciaccio sullo spot realizzato da Klaus Davi per l’intera locride è andato di traverso a tutti i sindaci. I comuni interessati e citati dal video sono pronti a prenderne le distanze con decisione, mentre un codazzo di amministratori del nord Italia ne chiede subito la rimozione con tanto di scuse. Al”massmediologo” che è anche consigliere regionale di San Luca la provocazione questa volta è riuscita male, ha sollevato un polverone che rischia di avere i contorni di un vero e proprio terremoto istituzionale. Il tutto in un periodo in cui l’unità nazionale e la condivisioni dell’esperienze drammatiche generate dalla pandemia sono il vero collante tra gli italiani. Nella realizzazione dello spot si esorta senza troppi giri di parole i turisti a fare la loro vacanza nella Locride «perchè il Nord è inquinato e si rischia il Covid». Parole che hanno generato una sorta di timore e preoccupazione di massa che può provocare effetti devastanti. Lo spot é stato anche presentato da Davi nel corso di un’iniziativa alla quale ha partecipato un drappello numeroso di sindaci della Locride, anche se adesso alcuni, vista la piega che sta prendendo la vicenda, si sta affrettando a prenderne le distanze. «Politiche ambientali e sanitarie suicide e orientate al business – si afferma ancora nello spot – hanno distrutto la sanità al nord e consentito all’inquinamento di esplodere e causare migliaia di morti». Una sorta, in sostanza, di razzismo alla rovescia che non ha né capo né coda e genera soltanto campanilismi inutili.
https://www.youtube.com/watch?v=Se2wfDl9OYA&feature=youtu.be
Lo spot, che ha la durata di due minuti, esordisce con alcune immagini delle spiagge del nord Italia come Jesolo, Rimini o Rapallo, «affollatissime – si afferma nel messaggio – anche in queste ore e dove il distanziamento sociale é una chimera». Poi le immagini sfumano sul sud. «Spiagge sterminate e mozzafiato – recita lo spot – della Locride, di Africo, di Bianco, di Caraffa del Bianco, di Locri, di Siderno per non parlare dell’Aspromonte, incontaminato e selvaggio, dove primeggia San Luca». Oggi é arrivata la reazione veemente ed assolutamente giustificata degli amministratori comunali del Veneto. «Vergogna, vergogna, vergogna. Non c’è altro commento per questa campagna pubblicitaria che non ha il minimo rispetto di quando successo al Nord in questi mesi e che ha visto morire medici, infermieri, farmacisti ed in alcuni casi anche sindaci che sono stati fino all’ultimo minuto in trincea a fianco dei cittadini. Chi oggi lancia questo spot lucra anche su questo e non porta alcun rispetto per il territorio e per le comunità». Così il Presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso , Mario Conte. «Questi Comuni – aggiunge Conte – dovrebbero imparare dal Veneto che grazie ai sindaci ed alla Regione ha saputo far fronte ad un’emergenza straordinaria ed ora ci siamo rimboccati le macchine per far ripartire l’economia ed il turismo. Mi sorprende e mi lascia senza parole che questa campagna arrivi proprio dai Comuni e dai sindaci che tra loro sono solidali e si contraddistinguono per la capacità di fare squadra. I sindaci hanno un solo colore che è quello della fascia che portano». Il presidente di Anci Veneto si augura «che la campagna sia ritirata e si chieda scusa al più presto non solo ai Comuni del Nord, ma anche a tutti i ristoratori e operatori turistici che stanno cercando di salvare le loro attività. Dietro queste persone ci sono famiglie, giovani e tanti lavoratori che spesso arrivano proprio da quei luoghi che oggi compiono un attacco vile e vergognoso per chi è stato vittima del virus».
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