CATANZARO Quattro nuove misure per 56,2 milioni nell’ambito di un programma che supera i 155 milioni di euro Sono questi gli investimenti che la Giunta regionale presieduta da Jole Santelli ha messo in campo per rilanciare il turismo in Calabria dopo la fase di lockdown per l’emergenza coronavirus.Oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Regione, Jole Santelli, ha presentato le nuove quattro misure, finanziate con fondi a valere sul Pac-Piano di Azione Coesione 2007-2013.
La prima misura – per complessivi 20 milioni e potenziali 3mila beneficiari – è “Accogli Calabria”, e prevede un contributo una tantum a fondo perduto alle singole strutture ricettive in funzione delle presenze registrate nel 2018. La seconda misura – per complessivi 15 milioni e 50 mila potenziali beneficiari – è “Stai in Calabria”, e prevede un sostegno alle famiglie calabresi che soggiornano almeno 3 notti in una struttura ricettiva regionale. La terza – per complessivi 8,750 milioni e 300mila potenziali beneficiari – è la misura “Accoglienza Calabria”, con la quale si offre una cena durante un soggiorno in Calabria a turisti extraregionali. Infine, l’ultima misura – per complessivi 12,5 milioni e 56mila potenziali beneficiari – è “In Calabria”: con quest’ultima misura si eroga un voucher di 200 euro a favore dei giovani tra i 18 e i 24 anni per attività collaterali al turismo e alla cultura.
«LA BUROCRAZIA FUORI DAL PALAZZO» «La burocrazia – ha spiegato Jole Santelli – non è tutta uguale. Un euro dato oggi alle imprese equivale come peso specifico a 10 euro dati a ottobre. Non possiamo avere i soldi in Regione e non spenderli, non riuscire a spenderli. Ci sono alcuni che hanno collaborato meno, esegeti della forma, ma io al miglio atto amministrativo per forma preferisco in questo momento un euro nelle tasche delle persone che hanno fame. Anche la burocrazia deve uscire dal Palazzo e rendersi conto di quello che si sta vivendo». «Noi – ha detto ancora Jole Santelli – abbiamo una missione e una spesa che stavolta non è comune: stavolta è cercare di salvare la Calabria. E su questo ci mettiamo le nostre facce, anche rischiando. Io so perfettamente che i dirigenti, quando firmano, rischiano. Non lo ritengo giusto, però lo so, a ciascuno la sua parte. Spesso leggo cose simpatiche, retroscena di quando facciamo giunta: ‘Giunta tormentata, litigano 7 ore’, e invece generalmente siamo nel salotto, e parliamo, scherziamo. E io sono orgogliosa di presiedere una Giunta che non dice mai io, non dice mai ‘queste sono le mie competenze, questi sono i miei che devo salvaguardare». «Noi probabilmente faremo i nostri errori, ovviamente, ma stiamo cercando di gestire una politica nell’interesse generale della Regione. Questo è il tentativo».
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