CATANZARO Un’emergenza, quella dei rifiuti in Calabria, ormai insostenibile e, in estate ormai inoltrata e in piena emergenza “post-lockdown” da Covid-19, è necessario trovare soluzioni alternative.
Questa, almeno, è la soluzione della Regione Calabria illustrata attraverso l’ultima ordinanza, la n.54 del 3 luglio 2020.
Di fatto Jole Santelli, in sostituzione delle Comunità d’Ambito di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha ordinato l’individuazione «di impianti extraregionali ove conferire i rifiuti prodotti dagli impianti regionali di trattamento pubblici e privati».
Si tratta, in ogni caso, di una situazione emergenziale della durata massima di 90 giorni e il cui costo è anticipato dalla Regione Calabria.Ma non è tutto.
Già perché con la stessa ordinanza la Regione ha chiesto all’Arpacal, l’Asp di Cosenza, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile di «verificare la fattibilità tecnica ed ambientale, imponendo eventuali prescrizioni, dell’operazione di stoccaggio» da effettuarsi nell’area della discarica di San Giovanni in Fiore.
x
x