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«Un piano per attentare a Gratteri nel 2016». Le rivelazioni del pentito in aula a Locri

Maurizio Maviglia riferisce retroscena di un piano risalente a quattro anni fa. Aveva chiesto di parlare con i magistrati di Messina e Salerno dopo le minacce al figlio del magistrato

Pubblicato il: 04/07/2020 – 8:40
«Un piano per attentare a Gratteri nel 2016». Le rivelazioni del pentito in aula a Locri

LOCRI Il contesto è quello del processo “Banco Nuovo-Cumps”, in corso al Tribunale di Locri. E a parlare, secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud, è il pentito Maurizio Maviglia. Il collaboratore di giustizia riferisce di un progetto di minacce al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri risalente a circa quattro anni fa. E raccontare che nel 2016 aveva chiesto di poter riferire ai magistrati di Salerno e di Messina sulla volontà di progettare un attentato contro il giudice Gratteri e su alcuni particolari relativi alle minacce al figlio del magistrato avvenuta a Messina, un episodio inquietante che risale proprio al gennaio del 2016, quando due persone incappucciate avevano suonato al campanello dell’abitazione del giovane. All’epoca, il figlio del magistrato venne posto sotto tutela per decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e la scorta al magistrato fu rinforzata.
Dal gennaio del 2020 le misure di sicurezza per Gratteri sono al massimo livello, dopo che un confidente ha riferito del progetto di un “consorzio” di clan di affidarsi a un killer per ucciderlo. Negli ultimi giorni, il procuratore di Catanzaro ha ricevuto una nuova lettera di minacce: un piano pensato dai clan del Vibonese affidato a un sicario residente, secondo una missiva recapitata ai carabinieri di Lagonegro, a Belvedere Marittimo.
Si aggiungono al quadro anche le dichiarazioni di Maviglia, che al Tribunale di Locri ha riferito di aver fatto richiesta, quattro anni fa, di poter parlare con i giudici della Procura di Messina, competenti per la vicenda dell’intimidazione al figlio di Gratteri, e con i giudici della Procura di Salerno, senza ricevere risposta. Il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo della Dda reggina, secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, ha preso nota delle affermazioni del collaboratore e il presidente del Collegio, il giudice Fulvio Accurso, ha inviato lo stralcio del verbale ai magistrati competenti.

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