di Gaetano Megna
CROTONE Ruspe in azione da questa mattina a Capo Colonna, zona prospiciente l’area archeologica, per demolire tre villette di proprietà della famiglia Grandi Aracri, parenti stretti del boss di Cutro Nicolino Grandi Aracri. Lo rende noto il commissario prefettizio di Crotone, Tiziana Costantino. «Si conclude così, con l’azione fortemente voluta dal Commissario Costantino, – si legge in una nota – una vicenda che risale al 1988». «Gli immobili che sono oggetto dell’azione dell’amministrazione comunale – si legge nella nota – sono stati realizzati in una zona soggetta a vincoli paesaggistici e prospiciente al parco archeologico».
Il progetto esecutivo dei lavori di demolizione è stato approvato lo scorso mese di giugno e lo scorso 6 luglio è stata fatta la gara e sono stati aggiudicati i lavori che hanno preso il via questa mattina. Le villette costruite nel 1985 erano in tutto sei: tre verranno abbattute in questa fase, per due la procedura è stata sospesa perché sono soggette a valutazione da parte del Tribunale amministrativo della Calabria dove è stato presentato un ricorso e per una non è ancora prevista nessuna attività. Si conclude, parzialmente ma definitivamente una storia infinita, quella dell’abbattimento delle sei villette appartenenti alla famiglia Grande Aracri a Capocolonna. Erano state, infatti, costruite abusivamente nel lontano 1985 e per un motivo o per l’altro non sono sono rimaste intatte e nella disponibilità di chi le aveva volute edificare.
La prima ordinanza di demolizione risale al 1986 ed è stata reiterata nel 1988, ma quelle villette hanno resistito ai tanti tentativi di abbattimento per tantissimi anni. Nel 1994 gli esecutori dell’abuso hanno anche avviato la procedura per ottenere il condono, che il Comune di Crotone ha rigettato. Nel 1996 è stata emanata una nuova ordinanza di demolizione, anche questa era finita senza alcun risultato, così come senza risultato sono rimaste le domande di condonare l’abuso presentate dai proprietari degli immobili: Rosario, Maria, Antonio, Giovanna e Francesco Grandi Aracri. Il 31 ottobre del 2019 l’allora dirigente del settore Urbanistica del comune pitagorico, Giuseppe Germinara, ha emanato una nuova ordinanza di sgombero e demolizione di cinque delle sei villette. I cinque manufatti abusivi dovevano essere abbattuti il 31 gennaio scorso, ma l’ordinanza emessa dall’ingegnare Germinara non è stata mai notificata agli interessati. Il nuovo dirigente che ha sostituito Germinara al settore Urbanistica del Comune, Elisabetta Domijanni, lo scorso mese di febbraio ha riproposto la determina per l’abbattimento negli stessi termini del suo predecessore ed ha disposto la notifica del provvedimento agli interessati. L’ordinanza della Dominijanno ha rifissato il termine dello sgombero per il 17 aprile scorso. L’abbattimento era stato fissato e per lo scorso 20 aprile. Lo slittamento ad oggi è stato determinato dal fermo dovuto alla diffusione della pandemia da Covid-19 e dalle attività burocratiche messe in atto per completare l’iter. (redazione@corrierecal.it)
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