di Pablo Petrasso
CATANZARO Alcuni dirigenti sono “più uguali” degli altri. La sensazione si fa strada giorno dopo giorno nei corridoi della Cittadella. Dai primi di luglio, la sensazione è diventata una «circolare relativa all’utilizzo delle autovetture di servizio». La firma il super manager Maurizio Borgo che dispone, ma soprattutto autodispone, un diverso regime di utilizzo delle vetture di servizio per due figure della burocrazia regionale. E cioè il segretario generale (cioè lo stesso Borgo) e il capo di Gabinetto della Presidenza, Luciano Vigna.
Le regole per gli spostamenti dei dirigenti con le auto blu della Regione sono improntate all’ottimizzazione dei costi. Il loro utilizzo, di norma, è consentito solo per ragioni di servizio che non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al normale orario di ufficio. In sostanza, ciascun dirigente usa mezzi propri per arrivare al lavoro e, poi, può usufruire dell’auto blu per gli spostamenti legati alla propria attività. Sarà ancora così per tutti tranne Borgo e Vigna. Noblesse oblige: Borgo firma l’atto in cui si concede il benefit aggiuntivo.
La circolare esordisce ricordando che «l’utilizzo delle autovetture “ad uso non esclusivo” è consentito solo per singoli spostamenti per ragioni di servizio, ivi compresi gli spostamenti da e verso aeroporti e stazioni ferroviarie». Poi introduce le regole ad personam per segretario generale e capo di Gabinetto. Per i quali l’utilizzo è consentito «anche per lo spostamento tra abitazione (a condizione che quest’ultima sia situata all’interno dei confini regionali) e luogo di lavoro, e viceversa».
Fanno quattro viaggi in più al giorno in totale per trasportare Borgo e Vigna alle loro rispettive abitazioni. Il motivo è il «fatto che, per assolvere le proprie funzioni di coordinamento e di diretta collaborazione con il presidente e la giunta», il segretario generale e il capo di Gabinetto «sono tenuti a protrarre la propria attività lavorativa oltre il normale orario di ufficio». Alla luce degli straordinari, dunque, il segretario generale stabilisce che, per sé il collega, si può «ritenere che lo spostamento abitazione/lavoro, e viceversa, rientri tra gli spostamenti per ragioni di servizio». Questo «alla luce delle disposizioni di cui all’articolo 3, comma 1, del dPCM (del 25 settembre 2014, ndr) e di cui all’articolo 1, comma 3, del Regolamento dell’Anac».
Per gli altri rimarrà tutto uguale, «secondo gli ineludibili criteri di efficienza, efficacia ed economicità». E secondo gli «indirizzi statali afferenti al razionale contenimento della spesa pubblica».
Oltre al segretario generale e al capo di Gabinetto, le autovetture di servizio “ad uso non esclusivo” «sono impiegate da dirigenti generali dei dipartimenti regionali e strutture equiparate» e «altri dirigenti e/o responsabili di Uffici previa autorizzazione da parte del rispettivo dirigente generale del dipartimento regionale».
Ci sono anche altre regole. Ad esempio, per ciascuna autovettura di servizio, il responsabile dell’autoparco «deve predisporre un apposito “registro di bordo” custodito all’interno di ogni autovettura, sul quale il personale addetto alla conduzione annota giornalmente e in modo cronologico: il nome e cognome del conducente; la data dell’impiego in servizio; la destinazione e il personale trasportato; la durata del servizio con l’indicazione dell’ora di partenza e quella di rientro; i chilometri percorsi e l’eventuale prelievo di carburante. Per quelle utilizzate da Borgo e Vigna le ultime due voci si annunciano più “pesanti”. (p.petrasso@corrierecal.it)
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