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l’inchiesta

Migliaia di dati riservati rubati, Melillo: «Quadro allarmante»

Tra gli indagati anche Carmine Gallo, Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe. Il procuratore: «Gigantesco mercato di dati riservati»

Pubblicato il: 26/10/2024 – 12:19
Migliaia di dati riservati rubati, Melillo: «Quadro allarmante»

Sarebbero migliaia le informazioni prelevate dalle banche dati strategiche nazionali, stando alle indagini della Dda di Milano e della Dna che ieri ha portato a 6 misure cautelari, tra cui i domiciliari per l’ex ‘super poliziotto’ Carmine Gallo. Tra gli indagati, che rispondono di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione – composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine e con al centro pure intercettazioni abusive – figurano Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe. Nell’inchiesta sono coinvolti anche ex dipendenti di un’altra società di investigazione, la Skp di Milano. 

Le indagini

L’altra società di investigazioni e analisi del rischio al centro delle indagini, la Equalize srl, di cui il socio di maggioranza è Enrico Pazzali, indagato e presidente della Fondazione Fiera Milano (ente estraneo alle indagini), è stata ieri oggetto di un decreto di sequestro preventivo, eseguito, come le misure cautelari, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, coordinati dal pm della Dda milanese Francesco De Tommasi e dal pm della Dna Antonello Ardituro. Le accuse al centro dell’inchiesta sono associazione per delinquere, accesso abusivo a sistema informatico, intercettazioni abusive, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. La presunta associazione per delinquere avrebbe prelevato dalle banche dati strategiche nazionali informazioni su conti correnti, precedenti penali, dati fiscali, sanitari e altro, evadendo su commissione e dietro compenso, la richiesta dei “clienti”, tra cui soprattutto grandi imprese, studi professionali e legali, interessati a condizionare le attività di loro “concorrenti” con questo “dossieraggio”.

Il procuratore: «Vicenda allarmante»

Questa indagine permette di «unire qualche puntino e comprendere meglio questo gigantesco mercato delle informazioni riservate» con «dimensione imprenditoriale» nella acquisizione delle informazioni riservate. Lo ha spiegato Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia, nella conferenza stampa sull’inchiesta della Dda di Milano e della Dna. Melillo ha parlato di una «vicenda allarmante». 

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