È finalmente “pace” tra la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime della Serva di Dio Natuzza Evolo e la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, da tre anni ai ferri corti sui contenuti dello Statuto della Fondazione. A suggellare la ritrovata armonia dopo una contrapposizione particolarmente dura è stata una lettera del prefetto della Congregazione per il clero, cardinale Beniamino Stella, che ha scritto alle parti annunciando l’accordo: una comunicazione alla quale hanno dato seguito sia la fondazione sia il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Renzo. «Il rapporto pastorale con la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” – scrive adesso la Diocesi di Mileto – è stato oggetto di particolare attenzione in questi giorni nell’animo del Vescovo e nella Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, che hanno vivamente a cuore il bene spirituale e materiale della comunità dei fedeli e devoti a Natuzza Evolo… La causa di Natuzza è nei pensieri e nelle attese di tutti, per cui era doveroso industriarsi per superare la situazione di stallo nei rapporti tra la Diocesi e la Fondazione. La Congregazione per il Clero – spiega la nota della diocesì – ha voluto promuovere di recente diversi incontri tra l’Ordinario diocesano e rappresentanti della Fondazione, sulla base dell’interesse condiviso per il bene del Popolo di Dio». Alla luce dei «positivi risultati emersi dagli incontri e ai fini della desiderata approvazione del nuovo Statuto della Fondazione da parte del Vescovo – prosegue la nota della Diocesi – monsignor Renzo «come atto di buona volontà e piena fiducia, ha stabilito di ritirare formalmente i suoi precedenti provvedimenti in merito, ciò che pone automaticamente termine ai ricorsi gerarchici in atto presso istanze della Santa Sede. Il vescovo auspica vivamente che sia stato così aperto il tempo in cui la “grande e bella chiesa” di Paravati possa essere prima possibile consacrata e resa disponibile al culto perché divenga, come è nel desiderio di tutti, un centro di vita spirituale, eucaristica e mariana, secondo le intenzioni di Natuzza Evolo, destinato ai pellegrini, in special modo a quelli appartenenti ai “Cenacoli di Preghiera”».
L’accordo è stato commentato con soddisfazione dal consigliere regionale Nicola Paris, per il quale «ha prevalso il buon senso tra la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” della Serva di Dio Natuzza Evolo e la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Un desiderio condiviso da entrambe le parti che, finalmente, consente di aprire le porte della chiesa di Paravati ai tanti fedeli devoti a mamma Natuzza, “messaggera della Vergine”, e ai Cenacoli di preghiera. Un plauso e un ringraziamento per il lavoro svolto a tutti i membri della Fondazione e, in particolar modo, al presidente Pasquale Anastasi che, in silenzio ma sempre con dedizione e amore, si è impegnato alla consacrazione e all’apertura al culto della chiesa “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. E non di meno, la sensibilità di Monsignor Luigi Renzo che ha accolto le istanze dei fedeli e di una intera comunità e la costante presenza di Don Pasquale Barone e Padre Michele Cordiano sempre a fianco di Natuzza». Secondo Paris «in questi anni, grazie alla generosità e alle libere offerte di moltissimi fedeli, è stato possibile costruire la chiesa secondo i dettami di mamma Natuzza, al fine di assicurare la naturale e canonica destinazione a tutto il complesso chiesastico quale luogo di culto pubblico nel rispetto delle norme canoniche. In un periodo così delicato come questo, in cui anche a causa del Covid-19 l’essere umano ha smarrito ogni certezza, solo la preghiera e l’unione fraterna può farci superare le difficili prove della vita. Le storie di grazie ricevute e di guarigioni inspiegabili per l’intercessione della Serva di Dio Natuzza Evolo sono tantissime e ognuna di queste è un evento straordinario che ha cambiato la vita di molte persone in cerca di ristoro. Poter finalmente pregare in quel luogo di culto è per i credenti e pellegrini di tutto il mondo un importante atto di fede e di amore. E’ grande il mistero che circonda le colline di Paravati ma lo è ancor di più – conclude Paris – l’amore e la riconoscenza di una comunità per mamma Natuzza divenuta col tempo il centro di un culto autentico».
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