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Rifiuti sanitari non raccolti al “Don Milani” di Lungro. A rischio la salute pubblica – FOTO
Da mesi la dirigenza del Centro socio-sanitario denuncia la situazione d’emergenza. Ma nessuno interviene. Ora la diffida è stata inviata anche alla Procura della Repubblica di Castrovillari per «per…
Pubblicato il: 04/09/2020 – 14:10
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LUNGRO Una vera e propria discarica di rifiuti speciali si è creata all’interno del Centro socio-sanitario “Don Milani” di Lungro. Una situazione gravissima che mette a repentaglio la situazione «igienico sanitaria» della struttura. Questo a causa della mancanza di smaltimento dei rifiuti nell’isola ecologica presente all’interno della struttura che ha scatenato una situazione «insostenibile e gravemente dannosa per la salute degli ospiti, degli operatori e per l’intero ambiente circostante». A denunciare la vicenda l’amministratore unico della società Aie srl, Massimo Poggi Madarena, che gestisce il Centro socio-sanitario.
Il manager ha inviato una missiva al sindaco del Comune di Lungro, alla Ekrò scar (società che gestisce la raccolta rifiuti nella zona), nonché al Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, e alla Procura della Repubblica di Castrovillari. Una missiva-diffida che segue quelle già inoltrate dallo stesso manager il 25 luglio e il 26 agosto rimaste evidentemente “lettera morta”.
Da qui l’ultima istanza per un intervento immediato di smaltimento dei rifiuti sanitari che rischiano di provocare non solo malattie ma, in caso di probabile incendio, anche danni gravissimi alle persone ed alla struttura socio-sanitaria. «A nulla sono valse le richieste di intervento e i successivi solleciti – scrive a questo proposito Madarena – indirizzati al comune di Lungro e alla Prefettura. Né tantomeno hanno avuto esito le richieste che il sindaco risulta aver inoltrato con note del 26.08.2020 e del 25.07.2020, ai soggetti in indirizzo al fine di un urgente autorizzazione di conferimento straordinario presso altri siti».
«In particolare con nota del 18.05.2020 e prima con note del 20.02.2020, del 09.03.2020 e del 22.04.2020 – denuncia il manager – si è sollecitato un urgente intervento per tale problematica, evidenziando che le precarie condizioni igienico-ambientali avrebbero potuto arrecare gravi rischi per la salute dei numerosi ospiti ricoverati presso la struttura e del personale medico e paramedico, soprattutto in questo momento emergenziale causato dal Covid-19 e stante il periodo estivo». Una situazione che si sarebbe ancor di più aggravata per il randagismo «davanti al punto raccolta dei rifiuti (ormai stracolmo)».
Per risolvere la situazione legata al fenomeno era stato già sollecitato l’intervento «urgente» dell’accalappiacani. «Ad oggi la situazione è rimasta immutata – denuncia ancora – tramutandosi in vera e propria emergenza: i rifiuti non sono stati rimossi nemmeno in parte».
«Da ultimo – prosegue nella missiva-denuncia – si è altresì richiesto l’intervento della Prefettura ma la situazione continua ad aggravarsi». La massa di rifiuti «ha ormai seriamente compromesso le condizioni igienico- sanitarie della struttura e dell’ambiente circostante oltre al pericolo incombente di possibili incendi». Da qui l’accorato appello: «chiediamo un immediato e improcrastinabile intervento della Autorità in indirizzo al fine di risolvere la grave situazione creatasi, in modo da tutelare e preservare la salute di tutti». La missiva si conclude, infine, con la richiesta d’intervento alla Procura della Repubblica «per le opportune determinazioni di competenza».
Il manager ha inviato una missiva al sindaco del Comune di Lungro, alla Ekrò scar (società che gestisce la raccolta rifiuti nella zona), nonché al Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, e alla Procura della Repubblica di Castrovillari. Una missiva-diffida che segue quelle già inoltrate dallo stesso manager il 25 luglio e il 26 agosto rimaste evidentemente “lettera morta”.
Da qui l’ultima istanza per un intervento immediato di smaltimento dei rifiuti sanitari che rischiano di provocare non solo malattie ma, in caso di probabile incendio, anche danni gravissimi alle persone ed alla struttura socio-sanitaria. «A nulla sono valse le richieste di intervento e i successivi solleciti – scrive a questo proposito Madarena – indirizzati al comune di Lungro e alla Prefettura. Né tantomeno hanno avuto esito le richieste che il sindaco risulta aver inoltrato con note del 26.08.2020 e del 25.07.2020, ai soggetti in indirizzo al fine di un urgente autorizzazione di conferimento straordinario presso altri siti».
«In particolare con nota del 18.05.2020 e prima con note del 20.02.2020, del 09.03.2020 e del 22.04.2020 – denuncia il manager – si è sollecitato un urgente intervento per tale problematica, evidenziando che le precarie condizioni igienico-ambientali avrebbero potuto arrecare gravi rischi per la salute dei numerosi ospiti ricoverati presso la struttura e del personale medico e paramedico, soprattutto in questo momento emergenziale causato dal Covid-19 e stante il periodo estivo». Una situazione che si sarebbe ancor di più aggravata per il randagismo «davanti al punto raccolta dei rifiuti (ormai stracolmo)».
Per risolvere la situazione legata al fenomeno era stato già sollecitato l’intervento «urgente» dell’accalappiacani. «Ad oggi la situazione è rimasta immutata – denuncia ancora – tramutandosi in vera e propria emergenza: i rifiuti non sono stati rimossi nemmeno in parte».
«Da ultimo – prosegue nella missiva-denuncia – si è altresì richiesto l’intervento della Prefettura ma la situazione continua ad aggravarsi». La massa di rifiuti «ha ormai seriamente compromesso le condizioni igienico- sanitarie della struttura e dell’ambiente circostante oltre al pericolo incombente di possibili incendi». Da qui l’accorato appello: «chiediamo un immediato e improcrastinabile intervento della Autorità in indirizzo al fine di risolvere la grave situazione creatasi, in modo da tutelare e preservare la salute di tutti». La missiva si conclude, infine, con la richiesta d’intervento alla Procura della Repubblica «per le opportune determinazioni di competenza». Argomenti
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