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Sanità, Sapia diffida Spirlì: «Non si azzardi a nominare i direttori generali»

Il deputato pentastellato ha formalmente chiesto al governatore facente funzioni di bloccare l’iter per la designazione dei nuovi vertici delle aziende pubbliche della salute. «Sarebbe un atto ille…

Pubblicato il: 27/10/2020 – 11:44
Sanità, Sapia diffida Spirlì: «Non si azzardi a nominare i direttori generali»

CATANZARO «Alla Cittadella nessuno si azzardi a nominare i direttori generali delle aziende del Servizio sanitario regionale, sarebbe un atto illegittimo e grave». È il messaggio che il deputato M5S Francesco Sapia ha inviato al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, cui ha formalmente intimato di bloccare l’iter per la designazione dei nuovi vertici delle aziende pubbliche della salute presenti sul territorio regionale, nel contempo chiedendo l’intervento dei commissari governativi Saverio Cotticelli e Maria Crocco. Per opportuna conoscenza, il parlamentare ha trasmesso la diffida in questione alla Procura di Catanzaro e della Corte dei conti. «Il 29 agosto 2014 – ha rammentato nella stessa diffida il deputato M5S – l’Avvocatura generale dello Stato recapitò alla struttura commissariale delegata al piano di rientro un parere in cui escluse tassativamente, nel regime dell’epoca, analogo all’odierno, che l’esecutivo regionale potesse legittimamente procedere a nomina di dirigenti apicali in ambito sanitario. In un successivo comunicato stampa, sempre con riferimento alle nomine in argomento, i ministeri della Salute e dell’Economia puntualizzarono che l’Avvocatura dello Stato recisamente escluse che una giunta regionale in regime di prorogatio potesse procedere a tali nomine e che in luogo di direttori generali potesse nominare propri commissari. Ai tempi – ha rammentato Sapia a Spirlì – il commissario alla sanità calabrese, generale Luciano Pezzi, annullò le intese nomine di vertice, effettuate malgrado i ricordati richiami». «Pertanto – commenta Sapia – è indispensabile che in questa delicata fase, caratterizzata da un’oggettiva condizione di precarietà e debolezza istituzionale, l’esecutivo nazionale proroghi la durata dell’incarico dei commissari attuali delle aziende del Servizio sanitario calabrese, fino a quando la Regione non avrà un nuovo governo legittimato dal popolo».

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