È stata aggiornata a domani mattina alle 9 la riunione odierna dei ministri Boccia e Speranza con Regioni, Comuni e Province sulle misure del prossimo Dpcm-anti Covid. Le Regioni in particolare – riferiscono fonti accreditate – avrebbero chiesto misure uniformi per tutta Italia, viene riferito: tra le ipotesi prospettate, anche la limitazione degli spostamenti degli over 70 per cercare di ridurre la diffusione del coronavirus. A loro volta – secondo agenzie di stampa nazionale – i sindaci avrebbero proposto la chiusura dei centri commerciali nei weekend, perché è in quei giorni che si concentra l’affluenza e la chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar perché è lì che si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse. I sindaci – sempre secondo quanto si apprende – non si sono mostrati contrari alla limitazione degli spostamenti tra regioni e alla limitazione degli spostamenti nelle ore serali (come già accade in alcune regioni). Infine, in materia di ristori, il presidente dell’Anci, Decaro, avrebbe proposto che si replichi la buona esperienza della primavera scorsa, quando furono i Comuni, attraverso un’ordinanza di Protezione civile, a gestire i fondi per l’emergenza alimentare rapidamente e capillarmente: cioè che si assegnino agli amministratori locali fondi per buoni spesa per le famiglie più fragili. Sul tavolo del confronto tra governo, Regioni ed enti locali anche la scuola. «Non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola ma deve dipendere dal grado di Rt (indice di contagiosità, ndr) in ogni regione», avrebbe detto il ministro Boccia, per il quale inoltre «il documento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e il sistema di monitoraggio che abbiamo condiviso con scienziati e Regioni ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se un Rt supera un certo livello – oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 -, allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico».
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