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Abbazia di Corazzo, parla il Sindaco: «Accolte le osservazioni, si va verso modifiche»

Il primo cittadino ha incontrato i progettisti, presente l’archeologo Cuteri. Dopo il dibattito sollevato dal Corriere della Calabria possibili modifiche al progetto

Pubblicato il: 06/11/2020 – 16:42
Abbazia di Corazzo, parla il Sindaco: «Accolte le osservazioni, si va verso modifiche»

di Danilo Monteleone
LAMEZIA TERME
Tanto tuonò che alla fine, inevitabilmente, piovve. Ed è una “pioggia” salutata con soddisfazione da quanti, sin dall’inizio, avevano espresso dubbi e domande non con atteggiamento di contrapposizione ma unicamente motivati dalla volontà di capire, di approfondire, di prestare cura ed attenzione ad un monumento che è, al tempo stesso, simbolo e significato per un territorio e per l’intera regione.
A Carlopoli per l’intervento di consolidamento, restauro e “recupero funzionale” dei ruderi dell’antica e monumentale Abbazia di Corazzo, dopo un iter che nel 2020 è stato velocissimo e si è concluso due giorni prima delle elezioni comunali, è il tempo della riflessione e del confronto. Ieri, dopo il dibattito sollevato ed ospitato dal Corriere della Calabria, l’incontro tra il Sindaco Emanuela Talarico, che per visionare il progetto è dovuta ricorrere ad una insolita quanto singolare richiesta di accesso agli atti, ed i progettisti con un esito che sarebbe interlocutorio ma orientato verso una riconsiderazione di quegli aspetti progettuali ritenuti “invasivi” o tali da determinare una apparente alterazione del monumento.
Sindaco, quale è stato l’esito dell’incontro?
«Intanto voglio precisare subito una cosa. Ho letto con attenzione tutti gli interventi ospitati dal Corriere della Calabria, sia quelli che esprimevano dubbi sia, ovviamente, quelli orientati a cogliere dal progetto di restauro le opportunità di valorizzazione di Corazzo. Da primo cittadino della mia comunità vi ringrazio per aver dedicato attenzione ad un luogo che per noi è un luogo del cuore ma, come testimoniato dagli interventi, è soprattutto un contesto il cui valore storico, archeologico, architettonico ed ambientale è di respiro regionale. Su di noi, cittadini e comunità di Carlopoli, grava l’onere e l’onore di custodirlo nel migliore dei modi e renderlo fruibile compatibilmente con il suo significato. Abbiamo incontrato i progettisti ed abbiamo visionato degli elaborati non perfettamente coincidenti con quelli rilasciati dal Rup appena pochi giorni fa; avevamo ed abbiamo delle perplessità che riguardano gli spazi da realizzare ex novo e le vetrate. Cosi come ci siamo chiesti come fosse possibile intervenire “in elevato” senza che parallelamente vi fosse una adeguata ricognizione di tipo archeologico; ecco perchè ho voluto che alla riunione fosse presente il prof.re Francesco Cuteri che si è occupato degli scavi di Corazzo circa venti anni fa».
Il risultato concreto?
«Intanto ci auguriamo che le osservazioni vengano recepite da un punto di vista progettuale, in attesa poi di avere, perchè non c’erano, tutte le autorizzazioni previste ed in particolare quelle della competente Soprintendenza. Peraltro – come formalmente comunicato al Rup, anche il Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione ha avanzato delle richieste palesando, me lo lasci dire, un’attenzione che condividiamo ed accogliamo con favore».
Da qui in avanti dunque quale sarà il percorso?
«Il percorso è tracciato, da Sindaco non ho alcun interesse alle polemiche, la cosa a cui tengo e di cui devo rendere conto ai cittadini di Carlopoli è la cura adeguata di Corazzo; questo significa che mi aspetto modifiche che considerino le obiezioni sollevate ed il dibattito regionale che c’è stato. Mi lasci dire infine una cosa, questa si la più importante per noi. Il finanziamento da un milione e duecentomila euro è per noi irrinunciabile, Corazzo è un sito fragile, ha bisogno interventi di consolidamento, di indagini archeologiche, di un recupero che ce lo conservi e lo consegni alle generazioni future. E’ per questo che ho assoluta fiducia nel fatto che tutti, e dico tutti, faranno la propria parte non per dare ragione ad uno piuttosto che all’altro ma per garantire altri secoli di vita ad una cosi straordinaria testimonianza della nostra storia». (redazione@corrierecal.it)

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