«Ho proposto in Senato l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul commissariamento inefficace, ma continuamente in proroga, della sanità calabrese che possa esaminare e valutare le cause e i disagi che da un decennio siamo costretti a subire». Lo afferma la senatrice di Italia Viva Silvia Vono. «In Calabria – spiega la Vono – non abbiamo bisogno di nomi altisonanti di personaggi apprezzabili per questioni che però, nulla hanno a che vedere con risanamento economico- finanziario e gestione organizzativo-sanitaria in specifici ambiti ospedalieri e di aziende sanitarie ma di donne e uomini capaci che lavorino mettendo a servizio la loro competenza per ripristinare tutto il sistema sanitario della Regione. Per troppo tempo le scelte irresponsabili hanno consentito una gestione malsana del budget destinato alla sanità generando tagli ai servizi essenziali per i cittadini. Una mobilità passiva sanitaria sempre in aumento senza mai pensare a come realizzare le condizioni per una mobilità attiva possibile. Varie le proposte che ho avanzato e condiviso con chi di competenza che, oltre a fare emergere alcune eccellenze della nostra sanità, avrebbero aperto la possibilità di creare presidi unici di cure in ambiti specifici e punti di riferimento per tutto il Sud. Un percorso – sottolinea la senatrice di Italia Viva – interrotto da provvedimenti presentati ai calabresi in pompa magna all’unico scopo di sostituire un commissario con un altro e mettere in mani diverse, politicamente parlando, la sanità calabrese». Per la Vono «un ulteriore flop che ora proprio gli artefici del danno cercano di mascherare gridando contro il loro stesso nominato e chiedendo ancora nomine di loro gradimento utilizzando nomi altisonanti come specchietti per allodole. Adesso certo – conclude – è il momento di risolvere tante questioni e dare risposte ai calabresi, sbloccando le risorse disponibili per le attrezzature e i materiali necessari a dare dignità ai nostri ospedali, è tempo di assumere personale per garantire, in questo momento in cui alle patologie classiche ma non meno gravi, si è affiancata la pandemia dovuta al coronavirus, l’assistenza necessaria a tutti i cittadini».
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