Coronavirus, a Lamezia oltre 220 i positivi. Dal Consiglio comunale «no ai test rapidi»
Salgono i contagi in città ma i numeri restano contenuti, anche nel campo rom di Scordovillo. Bocciata la proposta della consigliera Villella per l’acquisto dei tamponi da parte del Comune mentre le…

«PRIMA LA SICUREZZA, POI I POSTI COVID» Preoccupazioni che arrivano anche dalle associazioni lametine. «È vero che la grande necessità di posti Covid fa pensare all’ospedale di Lamezia che potrebbe essere un’opportunità per tutta la Calabria – scrivono Felice Lentidoro di “Cittadinanza Attiva” e Nadia Donato di “Senza Nodi” – ma dove mettiamo la tutela e la sicurezza del malato e del personale? In tal senso, la situazione è grave, ai medici, agli infermieri che si stanno infettando non ci pensate? Ai malati e ai cittadini che li accompagnano? Niente è cambiato in questi mesi, il centro screening non è per posti di malati Covid. Oltre a ciò, con quale personale li assistono? Ricordiamo, a chi per tanto ha taciuto ed oggi si butta a capo fitto sulla questione Sanità, che a Lamezia come in altri ospedali non c’era e non c’è garanzia di sicurezza (non si parla solo di politici). E, comunque, se per mettersi in mostra si chiedono posti letto Covid, si chieda, con altrettanta foga, luoghi sicuri e personale sufficiente. Basta con questa bagarre e agite con responsabilità e non con il pensiero fisso del voto e della campagna elettorale, tanto ci vuole poco a tornare indietro un po’ per evidenziate che siete stati sordi agli appelli delle associazioni e che avete fatto orecchie da mercante quando si parlava del nulla di fatto di Cotticelli e degli errori dei dirigenti. Ora state in prima fila? Eh va bene fatelo pure, ma non pensate che la gente abbia già dimenticato e chiedete investimenti sull’ospedale per la sicurezza di chi ci lavora e per i malati che in ospedale sono costretti ad andare, non solo per il Covid». (redazione@corrierecal.it)