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SOLDI SPORCHI | Le “minacce” ai giudici e le risate per la morte di Caruana Galizia

Le frasi contro i magistrati nelle intercettazioni contenute nell’informativa di Eyphemos («se ogni tanto se ne vedesse saltare qualcuno…». Il «compiacimento» Recordare dopo l’esplosione dell’autob…

Pubblicato il: 27/11/2020 – 7:42
SOLDI SPORCHI | Le “minacce” ai giudici e le risate per la morte di Caruana Galizia

REGGIO CALABRIA I giudici ormai «non si spaventano più di niente». Non è per coraggio, secondo i due amici intercettati dalla Dda di Reggio Calabria, «fanno carriera così! E gli danno incentivi, cose… quelli per prendere mille euro in più al mese ne arrestano cento». Roberto Recordare, l’imprenditore di Palmi considerato al centro di una gigantesca storia di riciclaggio internazionale, parla con Carmelo Gagliostro, che gli inquirenti considerano vicino all’omonimo clan della Piana (Gagliostro è stato coinvolto nel processo “Alchemia”: al termine del primo grado è stato assolto). Questa volta il tema non sono i soldi, ma la giustizia. E le parole di quello che sarebbe soltanto un esperto di software con la passione per la pallavolo sono pesantissime. Gagliostro parla di un processo e di una pm in particolare, Giulia Pantano, che lavora proprio nel pool antimafia al quale è diretta l’informativa. Il pubblico ministero fa il proprio lavoro con scrupolo: troppo, secondo i due interlocutori. Che, mentre discutono di come va il dibattimento, si producono in una digressione inquietante. Il problema è che i magistrati non hanno più paura di niente. Recordare aggiunge: «Se ogni tanto ne vede saltare qualcuno in aria questa non faceva niente». «Come facevano in Sicilia», risponde Gagliostro.

«Quella a Malta… stanno ancora cogliendo i cocci»


Parole sprezzanti Recordare le riserva anche a Dafne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa per il suo lavoro di denuncia sulle oscure trame finanziarie che hanno fatto dell’isola al centro del Mediterraneo un paradiso fiscale e uno dei centri mondiali del riciclaggio. 
Il trojan inoculato nello smartphone dell’imprenditore le capta al termine di una riunione. La sintesi degli investigatori descrive un Roberto Recordare «molto compiaciuto (rideva) del fatto che a Malta, luogo dove aveva spostato la sede della sua società “Golem Software srl” ed aveva diversi conti bancari speciali ed interessi di vario genere, “stavano ancora raccogliendo i cocci di quella di Malta”. La conversazione risale al 20 ottobre 2017. E per il personale di polizia che monitora le attività dell’uomo, è necessario segnalare che «a Malta aveva diversi interessi di chiara natura illecita e si compiaceva di un evento occorso a una persona della quale stavano ancora raccogliendo i cocci». La data è importante per stabilire un nesso con l’omicidio della giornalista, uccisa da un’autobomba il 16 ottobre 2016. Si tenga conto che la captazione, in parola, avveniva il 20 ottobre 2017. Caruana Galizia lavorava da tempo per raccontare «i misteri della gigantesca truffa per aggirare il meccanismo di pagamento delle tasse nell’Unione Europea». E «aveva svolto un ruolo centrale nelle rivelazioni sui “Panama Papers”, la grossa manovra di evasione fiscale che aveva coinvolto varie personalità politiche». (ppp)

Lo schema delle società maltesi di Recordare riportato nei Paradise Papers

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