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«Il bene comune»

di Vincenzo Rimedio †

Pubblicato il: 07/12/2020 – 12:05
«Il bene comune»

Interessarsi del tema sociale del bene comune è sempre di attualità. A questo devono tendere la società, lo Stato, la Chiesa: creare per i cittadini una condizione di vita improntata al benessere materiale e spirituale.
L’aspirazione al bene è un sentimento dell’animo umano, è assente in chi si fa condizionare dall’individualismo, dall’egoismo.
Per realizzare in modo adeguato il bene comune occorre andare incontro ai giovani e agli adulti, all’appagamento delle giuste esigenze di lavoro, di cultura, di vivibilità fatta di sicurezza e di serenità.
Dove nasce il bene comune? Nasce nell’uguale natura umana, nell’applicazione della giustizia, nel disegno di Dio circa i beni.
Come vi sono i doveri comuni, così devono esserci i diritti comuni. È questo raccordo di unità il bene comune, per andare avanti insieme senza squilibri e notevoli diseguaglianze, nel compito di dare e di ricevere, che è il rapporto sociale giusto.
La concezione biblica sui beni è la seguente: “Dio ha destinato la terra con tutto quello che in essa è contenuto all’uso di tutti gli uomini e popoli, sicché i beni creati devono pervenire a tutti con equo criterio, avendo per guida la giustizia e compagna la carità” (Dal Documento conciliare Gaudium et spes).
Anche se la società è nella fase tecnologica avanzata, non possono mancare la giustizia e la solidarietà cristiana per l’umanizzazione della civiltà contemporanea.
Da tener presente che Cristo dà consistenza e pienezza al divenire umano, essendo non un ornamento della storia, ma “Via, Verità e Vita”, come Egli stesso ha testimoniato di se stesso e inoltre “il Primo e l’Ultimo, l’Alfa e l’Omega”, come leggiamo nel libro dell’Apocalisse.
La Chiesa ritiene il bene comune una risorsa chiave della propria Dottrina sociale, e non può essere altrimenti essendo un’applicazione concreta dell’esperienza cristiana.
Oggi per l’imperversante pandemia è necessario essere uniti e responsabili, cristiani e laici, davanti ad un “virus” mortifero, e pregare!
E non ci abbandoni la speranza di nuovi giorni migliori!
*Vescovo emerito di Lamezia Terme

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