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Il precariato calabrese nella Conferenza dei capigruppo. «Serve una valutazione tecnico-giuridica»

Il presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo: «Servono provvedimenti che possano rientrare nella qualificazione di atti di ordinaria amministrazione, trovandoci in questa fase, in regim…

Pubblicato il: 07/12/2020 – 18:34
Il precariato calabrese nella Conferenza dei capigruppo. «Serve una valutazione tecnico-giuridica»

REGGIO CALABRIA Si è riunita oggi a Palazzo Campanella la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari i cui lavori sono stati coordinati dal presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo. Nel corso della seduta, squisitamente interlocutoria, è stato affrontato il tema dei lavoratori precari della legge 12/2014 e, più in generale, dei diversi bacini del precariato storico in Calabria.
In apertura, il presidente Arruzzolo ha comunicato: «Sono pervenute richieste da parte di sigle sindacali in merito all’esigenza di avviare un dibattito sulla legge regionale n. 12. Abbiamo avviato oggi un confronto tra maggioranza e minoranza che sicuramente richiederà ulteriori approfondimenti. Il primo passo sarà effettuare, con il conforto degli uffici deputati, una valutazione tecnico-giuridica – così come richiesto da più parti, in primis dal capogruppo del Pd, Bevacqua – dei provvedimenti che possano rientrare nella qualificazione di atti di ordinaria amministrazione, trovandoci in questa fase, in regime di prorogatio». In particolare Bevacqua, «ha chiesto all’Ufficio Legislativo una nota ufficiale che dia una indicazione precisa sugli atti che possano qualificarsi come urgenti ed indifferibili».
Ai lavori hanno preso parte i capigruppo Graziano (Udc), Crinò (Casa delle Libertà), Anastasi (Io resto in Calabria), Pietropaolo (FdI), Bevacqua (Pd) e Minasi (Lega); il consigliere Raffaele Sainato per il gruppo Forza Italia e il consigliere Antonio Andrea Billari per il gruppo Democratici Progressisti – Calabria.
ANASTASI «Nel corso dell’odierna seduta della Conferenza dei Capigruppo ho manifestato apertamente massima condivisione e personale disponibilità per affrontare e risolvere il problema del precariato storico in Calabria». È quanto rende noto il capogruppo di Io resto in Calabria in Consiglio regionale Marcello Anastasi che puntualizza: «Per precariato s’intende anche la posizione dei 6.500 tirocinanti per i quali ho informato i colleghi Capigruppo di aver chiesto un Tavolo interministeriale nel quale assumano l’impegno di risolvere la questione. L’obiettivo è consentire agli interessati di aver riconosciuto un contratto di lavoro e la stabilizzazione, usufruendo di tutti i diritti previsti». Ancora Anastasi: «È un atto dovuto che la questione precariato si affronti e si definisca positivamente senza più indugiare per cancellare una condizione di generale incertezza che condiziona la quotidianità ed il futuro di tante famiglie. Un momento così fortemente critico quello attuale nel quale è nostro dovere da calabresi spenderci per i nostri ‘fratelli lavoratori calabresi’ e portare nelle loro case la certezza tanto anelata di cui mancano per affrontare la vita con serenità. Un problema per il quale va investito il Governo nazionale come, peraltro, ho già personalmente fatto».
BEVACQUA «In collegamento da remoto, ho partecipato oggi, dopo la mia assenza per Covid, alla Conferenza dei Capigruppo convocata per definire l’odg della prossima seduta del Consiglio regionale. È stata, innanzi tutto, l’occasione per augurare un buono e proficuo lavoro al neo Presidente Arruzzolo. Entrando nel merito della discussione, ho espresso con determinazione la posizione Gruppo PD in merito all’attuale condizione giuridica in cui si trova il Consiglio regionale. A tal proposito, ho richiesto al Presidente di attivarsi affinché l’ufficio Giuridico e Legislativo del Consiglio formuli un parere preventivo su ogni singolo provvedimento che si intende inserire nell’odg: questo perché dobbiamo essere certi di licenziare solo atti indifferibili e urgenti. Bisogna evitare, infatti, che il Consiglio approvi provvedimenti che poi vengano impugnati da altri organismi». È quanto dichiara il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, che aggiunge: «Ho colto, da parte della maggioranza, una volontà a lavorare in tale senso, anche perché si tratterebbe di un metodo che tutelerebbe il ruolo dell’Assemblea Legislativa e del suo Presidente. Visto che nel corso della discussione è venuto fuori anche l’argomento della consultazione elettorale, ho ribadito che noi non abbiamo nessun timore delle elezioni, siamo pronti e stiamo lavorando a una proposta forte e credibile. Siete voi, ho detto ai colleghi di maggioranza, ad aver fissato la data, nel cinico tentativo di capitalizzare una vicenda triste e dolorosa come la morte della Presidente Santelli. Vi siete, pertanto, assunti la responsabilità verso i calabresi dello svolgimento delle elezioni in piena pandemia. Io credo che i calabresi, oltre che sulla vostra incapacità di governo, rifletteranno anche su questo: facendo diventare un boomerang il vostro opportunismo elettorale».

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