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Lavoratori sfruttati negli agrumeti di Condofuri, segnalate 5 aziende – VIDEO

La guardia di finanza di Reggio Calabria ha riscontrato la presenza di 17 lavoratori “a nero” di cui 3 indiati e 7 italiani totalmente irregolari, alcuni percettori di reddito di cittadinanza. Avvi…

Pubblicato il: 22/12/2020 – 8:19
Lavoratori sfruttati negli agrumeti di Condofuri, segnalate 5 aziende – VIDEO

REGGIO CALABRIA I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito del rafforzamento del dispositivo di contrasto al caporalato e all’impiego di lavoratori “in nero” nei terreni agricoli della Provincia di Reggio Calabria, hanno avviato una capillare attività di ricerca informativa finalizzata ad individuare i campi di coltivazione in cui vengono impiegati braccianti agricoli in violazione della normativa contributiva, previdenziale ed assistenziale.
In particolare, nei giorni scorsi, i finanzieri della Compagnia Melito di Porto Salvo hanno eseguito controlli nelle campagne di Condofuri e, in particolare, nei confronti di 5 aziende agricole.
Nell’ambito delle citate attività ispettive, sono stati individuati complessivamente 17 lavoratori intenti alla raccolta del bergamotto, di cui 10 (3 indiani e 7 italiani) sono risultati, in esito agli accertamenti, completamente irregolari.
Per quanto sopra, sono state trasmesse all’Ispettorato Nazionale del Lavoro le segnalazioni per la sospensione delle attività nonché i verbali di contestazione per l’irrogazione della cosiddetta “maxi-sanzione”. In un caso la “maxi-sanzione” è aggravata per l’assunzione irregolare di manodopera percettrice di “Reddito di Cittadinanza”: in un terreno, infatti, i finanzieri hanno constatato la presenza di un percettore del citato beneficio, che sarà segnalato all’Inps per la revoca della prestazione sociale agevolata. Le attività di controllo testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito, a protezione dei diritti del lavoratore e a tutela della spesa pubblica nazionale. Ciò al fine di rendere effettiva la tutela e gli interessi dei lavoratori, e contemporaneamente prevenire e reprimere, in un periodo di grave crisi economica causata dall’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Covid-19, le fattispecie di indebita percezione, frode e malversazione delle risorse pubbliche a danno dello Stato.

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