VIBO VALENTIA «Un altro passo verso la verità che però non esclude le altre piste investigative». Così Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, l’imprenditrice scomparsa nei pressi della sua tenuta agricola lo scorso 6 maggio 2016.
Le dichiarazioni di Chindamo sono stare rilasciate ad Avvenire nella giornata di ieri, dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Cossidente, che avrebbe appreso le sorti dell’imprenditrice – uccisa perché non avrebbe voluto cedere i propri terreni alla famiglia egemone a Limbadi – da Emanuele Mancuso. Fino a ieri, l’ipotesi investigativa più accreditata era quella di una possibile ritorsione della famiglia dell’ex compagno della donna, morto suicida dopo la separazione. «Ma le nuove rivelazioni – ha aggiunto Chindamo – non escludono una possibile somma di interessi. La morte di Maria può essere stata decisa per finalità diverse ma combacianti».
Lo scorso settembre, il furto di mezzi agricoli presso l’azienda dei Chindamo: «Un’azione che sembra molto più che un furto».
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