Ultimo aggiornamento alle 7:48
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

la richiesta

“Rinascita”, i difensori di Stilo chiedono la ricusazione di due giudici

Per i legali Raimondi e Chiodo, i magistrati avevano già valutato fatti riferiti al proprio assistito nel processo “Nemea”

Pubblicato il: 15/03/2021 – 11:15
“Rinascita”, i difensori di Stilo chiedono la ricusazione di due giudici

CATANZARO Gli avvocati Nunzio Raimondi e Piero Chiodo, difensori dell’avvocato Francesco Stilo, imputato nel processo Rinascita-Scott attualmente in corso dinanzi al Tribunale ordinario di Vibo Valentia, hanno proposto autonoma dichiarazione di ricusazione nei confronti di due dei tre giudici del Collegio togato che sta trattando il processo nell’aula bunker di Lamezia Terme. In particolare, i due legali sostengono che Brigida Carvasino (presidente del collegio) e Gilda Danila Romano (giudice), hanno già valutato alcuni fatti e fonti di prova inerenti il processo Rinascita Scott e implicanti la responsabilità dell’imputato Francesco Stilo, nell’ambito del processo nei confronti di originari coimputati concorrenti del processo denominato “Nemea” del quale sono state depositate, in data 5 marzo scorso, le motivazioni. Proprio prendendo spunto da tali motivazioni, gli avvocati Chiodo e Raimondi, hanno proceduto a una minuziosa ricostruzione dei fatti dei due processi, dimostrando mediante numerosi e specifici documenti, le pregresse valutazioni compiute dalle due giudici, già componenti del Tribunale che ha emesso la sentenza nel processo denominato “Nemea” di cui oggi, però, si conoscono le motivazioni; un processo, sostengono i Legali, che deriva, per separazione, dall’indagine Rinascita-Scott.
Gli avvocati Raimondi e Chiodo, richiamando la giurisprudenza della Corte Costituzionale in materia di incompatibilità dei giudici, invocano una lettura dell’art. 34 del codice di procedura penale conforme agli strumenti normativi sovranazionali, appellandosi alla giurisprudenza, sul punto, della Corte europea dei Diritti dell’Uomo.
In sostanza, si vuole evitare che giudici che hanno già deliberato in precedenza in ordine all’attendibilità di collaboratori di giustizia sui medesimi fatti per i quali dovrà essere giudicato l’avvocato Stilo, possano rimanere condizionati dalle loro precedenti valutazioni. «Si tratta – ha dichiarato l’avvocato Nunzio Raimondi, difensore di Stilo e professore a contratto di Genesi e Dinamiche delle organizzazioni criminali all’Umg – di una forma di tutela della giurisdizione in relazione al diritto fondamentale dell’individuo di essere giudicato da un magistrato effettivamente terzo e libero da quella che Carnelutti, già nel 1946, definiva la forza della prevenzione». Ora sarà la Corte di Appello di Catanzaro a doversi pronunziare su questa nuova dichiarazione di ricusazione.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x