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“Furbetti” dei vaccini a San Fili, la polemica non si placa

Finisce sul Tg1 il caso del sindaco, vicesindaco e amministratori che hanno “scavalcato” la fila. Il primo cittadino: «Nessun abuso»

Pubblicato il: 17/03/2021 – 22:04
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“Furbetti” dei vaccini a San Fili, la polemica non si placa

SAN FILI Infuria la polemica per la vicenda che sta interessando il Comune di San Fili, dopo la denuncia di alcuni consiglieri di minoranza che hanno accusato sindaco, vicesindaco e alcuni consiglieri di maggioranza di aver già ricevuto il vaccino, “scavalcando” altre categorie ritenute prioritarie secondo le disposizioni nazionali. Il caso è finito anche sotto i riflettori del Tg 1. In una comunicazione alla cittadinanza, il sindaco di San Fili Linda Cribari ha spiegato di aver rilasciato un’intervista al Tg1 spiegando che «l’attuale amministrazione ritiene di aver agito con pragmatismo e senso di responsabilità. Non c’è stato alcun abuso di potere, violazione del codice etico-comportamentale o mancanza di rispetto e sensibilità nei confronti delle categorie fragili. Gli amministratori, su invito dello staff medico al quale va il nostro sostegno, hanno deciso di vaccinarsi per evitare che andassero perdute le dosi in surplus, dopo aver avuto la garanzia che non fossero presenti e raggiungibili altri aventi diritto in via prioritaria»: il sindaco Cribari ha poi dichiarato che non intende ricevere la somministrazione della seconda dose «per dare la possibilità alle categorie a rischio di poterne usufruire». Il sindaco infine ricorda che la campagna vaccinale prosegue e che «già in questa settimana, se l’Asp confermerà la data del 20 marzo, si raggiungerà l’immunità per la quasi totalità dei nostri concittadini oltre ottantenni». La polemica comunque prosegue: sulla sua pagina facebook la Uil di Cosenza parla di «fatti gravissimi, che non devono lasciare indifferenti nessuno, anche per questo il sindacato ha presentato un esposto alla Procura, se esistono responsabilità vanno accertate e chi ha sbagliato dovrà risponderne». Sulla vicenda l’Asp di Cosenza ha aperto un’indagine interna.

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