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Sciopero dei lavoratori della distribuzione e del commercio il 4 e il 5 aprile

I sindacati: «Dopo un anno in prima linea non si può mettere a rischio la salute anche nei giorni di festa». «Le istituzioni ignorano il problema»

Pubblicato il: 02/04/2021 – 11:54
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Sciopero dei lavoratori della distribuzione e del commercio il 4 e il 5 aprile

CATANZARO «Il diritto a riposare, dopo un anno trascorso in prima linea per garantire un servizio essenziale come l’approvvigionamento di alimenti; il diritto a non rischiare la propria salute e quella dei propri affetti in un ordinario giorno di festa, con la pandemia in corso e senza un piano vaccinale che si occupi di questi lavoratori e lavoratrici; il diritto, di fronte all’indifferenza delle istituzioni, a partire dalla Regione Calabria, alle quali è stato chiesto di ordinare la chiusura delle attività commerciali a Pasqua e Pasquetta, di astenersi dal lavoro; il diritto che ha ogni lavoratore di incrociare le braccia quando gli viene richiesta una prestazione non dovuta». «Per tutte queste ragioni – si legge in una nota delle organizzazioni sindacali – Filcams, Cgil, Fisacat Cisl, Uiltucs, Uil della Calabria proclamano lo sciopero per l’intero turno lavorativo per domenica 4 e lunedì 5 aprile delle lavoratrici e dei lavoratori della distribuzione organizzata e del commercio. Questo sciopero è il risultato dell’atteggiamento negligente del presidente facente funzioni della Regione Calabria – dichiarano i sindacati – che non ha voluto occuparsi della gente laboriosa di questa nostra terra, dei loro bisogni e diritti, nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali». «In altre Regioni – conclude la nota – sono state addirittura gli imprenditori che hanno scelto la chiusura dei loro punti vendita a Pasqua e Pasquetta nel rispetto dei propri dipendenti; in Calabria, ancora una volta, ci vediamo costretti a lottare per affermare un sacrosanto ed elementare diritto. Filcams, Cgil, Fisacat Cisl, Uiltucs, invitano i rispettivi delegati del settore, ogni lavoratore e lavoratrice che non accettano che gli interessi del mercato siano più importanti delle proprie vite, che non intendono lavorare nei giorni di festa ad aderire allo sciopero».

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