Lamezia Terme è terra di conquista, «manca una classe politica all’altezza»
La nota di alcune associazioni. La visione miope ha offuscato le «formidabili potenzialità di sviluppo sostenibile»

LAMEZIA TERME «Il Commissario Prefettizio che amministra Lamezia, Priolo, tace e Abramo, presidente dell’Ato (Ambito Territoriale Ottimale di Catanzaro-Lamezia) minaccia sfracelli se continuano ad arrivare nella seconda discarica di Lamezia rifiuti da ogni parte della Calabria e in primis dalla provincia di Reggio. Sembrerebbe trattarsi di una contraddizione in termini e del fatto che Lamezia stia pagando la mancanza di una amministrazione eletta dal popolo, ma così proprio non è». E’ quanto si legge in una nota firmata da diverse associazioni di Lamezia Terme. «Intanto – si legge ancora – non stupisce che Priolo taccia, perché nella terna commissariale su questo tema la linea viene dettata dal sub-commissario, Guerrieri, che era addirittura convinto sostenitore di quella terza discarica, che lo stesso assessore regionale all’Ambiente ha finalmente cancellato anche per la nostra mobilitazione. Stupisce al contrario la tardiva presa di coscienza di Abramo e di quei tanti altri sindaci dell’Ato, che prima si erano distratti a dare un interessatissimo consenso alla proposta di terza discarica a Lamezia e ora si accorgono e si lagnano di quanto le associazioni, i cittadini e pochi sindaci del lametino avevano da subito denunciato, che cioè riaprire le nostre due vecchie discariche e, peggio ancora, farne una terza avrebbe significato una nuova invasione di rifiuti da ogni dove». «Quel che invece si comprende è il silenzio imbarazzato del sindaco Mascaro – aggiungono – tace, perché sa che mentre era nel pieno delle sue funzioni aveva purtroppo aderito preventivamente e senza condizioni alla folle delibera che prevedeva non solo la costruzione della terza discarica, ma anche i nuovi abbanchi sulle prime due, soltanto per incassare i trenta denari dell’obolo pagato dai comuni per gli sversamenti in discarica, che allora la Lamezia Multiservizi in concordato preventivo considerava un toccasana per i propri bilanci». «Lamezia, dunque, è terreno di conquista – concludono – non perché in questo momento è commissariata, ma perché, da un bel po’ e non solo da ora, manca di una classe politica all’altezza delle sue tante e formidabili potenzialità di sviluppo sostenibile e dei tanti problemi che pur l’affliggono».
I firmatari
Italia Nostra, Confagricoltura, CIA Agricoltori Italiani, Coldiretti, Associazione Regionale Allevatori, FederAgri, ACLI Terra, Parco Agricolo della Calabria, Città del vino, Movimento turismo del vino, Agriturist, Amici della terra, Amici della Montagna, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confcooperative, Lamezia Shopping, Cittadinanzattiva, L’albero della vite, Associazione Micologica Reventino, Movimento Cristiano Lavoratori, ACLI don Saverio Gatti, Difesa Consumatori del Lametino, Tribunale del Malato, Altrove, Comitato Lamezia 4 Gennaio, Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, Comitato Malati Cronici, Comitato Lamezia Maltrattata, Comitato Lavoro Sanità Sicurezza, M24A-ET San Pietro a Maida, Ali sul Mediterraneo, La compagnia di via Bologna, M24A-ET Comuni dell’Amato, Amolamezia