COSENZA «Oggi sveliamo un mistero: chi sono gli “Altro”». Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, torna sulla questione vaccini spiegando chi di fatto rientra nella categoria finita sotto la lente della Commissione parlamentare Antimafia guidata da Nicola Morra. Il dirigente Asp torna su quanto dichiarato durante il talk Tagadà. «Siccome non gli interessava, non hanno voluto capire» scrive Rizzo. «E perciò siamo diventati tutti “disonesti”, saltatori di file, approfittatori e, se vogliamo dirla tutta, calabresi (o come alcuni ci vedono, con la c minuscola)».
Tabelle alla mano, Rizzo spiega che «nelle categorie dei vaccinati ci sono: i sanitari, il personale che lavora in sanità, ma non sanitario, gli anziani ricoverati in Rsa e Case di Riposo, gli over 80, il personale delle forze armate, l personale scolastico» e infine c’è la categoria “altro”.
«Nell’Asp di Cosenza sono state effettuate 112mila vaccinazioni, oltre alle 13mila dell’ospedale da Campo e dell’azienda Ospedaliera. L’azienda Sanitaria ha effettuato 7247 vaccinazioni, indicando “Atro”», un “contenitore” che si compone di «25 categorie non comprese nelle prime 6, per esempio detenuti, staff delle lungodegenza, volontari dei soccorsi, donatori di sangue, ecc, ecc, ecc…»
«Per darvi un’idea – aggiunge – vi pubblico questi famosi “Altro”, che tante notti insonni hanno fatto passare a quelli che condannano prima di accertarsi. Vuol dire che le cose vanno bene, che non sono state fatte irregolarità e che siamo tutti immacolati. No, certamente no, ma si sappia che i dati restano registrati e risulterà oggi, come tra 5 anni, la data, l’ora della vaccinazione, la sede, il tipo di vaccino, il braccio dove è stato inoccupato, chi lo ha inoculato, chi ha autorizzato la vaccinazione e chi era presente nella sede al momento dell’inoculazione. Basterà per accertare eventuali responsabilità? Spero proprio di sì!»
«Chi aspetta la vaccinazione – conclude – deve avere un po’ di pazienza. Tra poco aumenteranno i centri vaccinali, ed i vaccini distribuiti dai centri attuali. Sulla piattaforma ci sarà posto per tutti. Non fate prenotazioni a distanza, di tempo e di spazio. Con l’aumento del numero dei vaccini (e questa settimana la promessa del gen. Figliuolo è stata rispettata, con il raddoppio delle dosi arrivate) sarà possibile vaccinarsi in uno degli ambulatori dello Ionio».
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