COSENZA «Lavoriamo anche sabato e domenica. Queste affermazioni sono scorrette, nei confronti di chi è venuto qui a dare una mano». Il clima in Provincia è teso, a dir poco. Isabella Mastrobuono, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, non ha mandato giù alcune esternazioni pubblicate nei giorni scorsi. Sono accuse, rivolte in generale ai commissari alla Sanità, che la manager decide di leggere nel corso della Conferenza dei sindaci convocata per discutere dell’allarme Covid in provincia di Cosenza. Ne riporta alcuni passaggi senza specificare quale sia la fonte (dovrebbero essere parole di Roberto Occhiuto ndr). «Ogni settimana – legge Mastrobuono davanti all’assemblea – assistiamo a una liturgia di commissari provinciali che non essendo calabresi, il venerdì vanno via».
Il commissario straordinario è imbufalita, siamo quasi alla minaccia di dimissioni per l’atteggiamento della politica. Il presidente della Provincia Franco Iacucci le chiede chi sia l’autore: «Chi l’ha scritto – risponde –? Non ve lo dico».
Tra i drammi dell’emergenza Covid si insinua, così, anche una sorta di impasse istituzionale, perché Mastrobuono minaccia di dimettersi e rifiuta di discutere con i sindaci, visto che considera «intollerabile» il contenuto di quell’intervento (per quanto certo non ascrivibile alla totalità dei primi cittadini). A quel punto Iacucci alza la voce: «Non servono queste sceneggiate. Si sieda. La cosa è troppo seria per fare queste sceneggiate, lei ha il dovere di sedersi». Un incipit non proprio incoraggiante. Mentre qualcuno prova a riportare la discussione nell’alveo della lotta alla pandemia: «Vogliamo pensare a qualche misura particolare?». L’audio si ferma qui. Gli esiti della Conferenza dei sindaci si conosceranno soltanto in serata.
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