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Cosenza, Fem.In: «Occupazione a oltranza dell’Asp, il governo deve intervenire»

Presidio a Roma per la sanità calabrese venerdì. «Davanti ai morti e alle file delle ambulanze fuori dagli ospedali vogliamo l’impegno dei politici»

Pubblicato il: 15/04/2021 – 6:59
Cosenza, Fem.In: «Occupazione a oltranza dell’Asp, il governo deve intervenire»

COSENZA «Stiamo occupando da ieri le sedi dell’azienda sanitaria provinciale e dell’azienda ospedaliera di Cosenza. Insieme a comitati e associazioni chiediamo di riaprire le strutture dismesse e di assumere più personale possibile a tempo indeterminato, non si può assistere senza far nulla alle morti che si sono verificate in questi giorni, alcune gravissime dovute alla mancanza di posti nel pronto soccorso. Per non parlare dei pazienti che sono morti all’interno delle tende pre triage e nelle ambulanze in attesa di essere ricoverati». E’ la testimonianza di Vittoria Morrone del collettivo cosentino Fem.In, che si fa portavoce negli studi di Buongiorno Regione della protesta attiva da mercoledì 14 nella provincia bruzia per una sanità che non funziona, visibile nelle file interminabili davanti ai pronto soccorso e nelle cure negate ai pazienti Covid. Casi di mancata assistenza che per due persone ha avuto un epilogo tragico. «Il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera – continua Morrone – ha affermato che nessuno è morto all’interno delle ambulanze, ma le sue parole sono false, possono testimoniarlo operatori sanitari e familiari. Noi chiediamo l’intervento del governo perché e i commissari in questo caso non sono stati competenti nel tamponare la situazione». Si parla ancora di “tamponare” l’emergenza nella sanità calabrese, «perché dopo un anno di pandemia nulla è cambiato – afferma la militante di Fem In – la disorganizzazione pre Covid è ancora in essere e a questo punto non si può più tacere. Da mesi ci mobilitiamo per una sanità pubblica, accessibile e di qualità. Dobbiamo constatare, infine, un’altra grave situazione, molte persone hanno dovuto rinunciare a terapie salva vita come cure oncologiche e dialisi». La risposta per chi sta protestando in queste ore non può che essere quella di «riattivare i servizi sanitari e i presidi per i pazienti Covid, potenziando soprattutto l’assistenza domiciliare che finora è stata quasi del tutto assente».

Venerdì il presidio a Roma

«A Roma venerdì faremo un presidio davanti al Ministero della Salute – ha annunciato Morrone – e chiederemo un intervento del Ministro speranza. Cittadine e cittadini calabresi che si trovano a Roma possono partecipare e dare un segno di fiducia e speranza, proprio loro che hanno dovuto abbandonare la loro terra per mancanza di servizi. La nostra protesta continuerà finché non riceveremo risposte – ha concluso – alcuni parlamentari in queste ore sono usciti con dei comunicati, ma è ancora troppo poco. Vogliamo più impegno di politici e sindaci».

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