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Corigliano Rossano, reparto Covid verso la chiusura: mancano 11 infermieri e 16 oss

Lettera del responsabile della Pneumologia Covid, Malomo, all’Azienda. «Chiudiamo ai ricoveri se arrivano risposte immediate»

Pubblicato il: 11/05/2021 – 15:14
di Luca Latella
Corigliano Rossano, reparto Covid verso la chiusura: mancano 11 infermieri e 16 oss

CORIGLIANO ROSSANO Altre due sottrazioni hanno fatto saltare il banco. Il reparto di Pneumologia Covid dell’ospedale Giannettasio di Corigliano Rossano sta per chiudere battenti. Non accetterà più ricoveri per carenza di quel personale che in abbondanza non c’è mai stato. Anzi. Alla già striminzita pianta organica infermieristica, sono stati sottratti cinque operatori nelle ultime ore: tre inviati all’ospedale di Rogliano, che ha aperto alle degenze Covid da qualche giorno, due sono stati trasferiti al servizio Dialisi, anche questo carente di risorse umane come tutti i reparti.
Con una lettera inviata al management dell’Asp di Cosenza il responsabile della Pneumologia Covid, Giovanni Malomo, ha comunicato che «se il trasferimento delle due unità infermieristiche non verrà annullata, e non si provvederà all’immediata implementazione della dotazione organica oss e infermieristica, fino al raggiungimento di un numero congruo di personale, non verranno effettuati ricoveri in questa Unità operativa».
Una avvertimento chiaro, quello del dottor Malomo, anche perché i posti letto non sono più 18 ma 38 già da qualche settimana, comprensivi di 10 posti di terapia sub-intensiva respiratoria.
Nella missiva il responsabile del servizio rammenta che il rapporto infermieri-paziente nelle sub-intensive deve essere 3/1 e in reparto 5/1, quindi tre o cinque infermieri a degente, e che quelli attualmente in servizio sono 22 ma che secondo fabbisogno dovrebbero essere 33. Ancor più grave è la disponibilità degli operatori socio-sanitari: in servizio ce ne sono 8 ma dovrebbero essere 24.
Siamo alle solite, insomma, con organici eccessivamente deficitari che non consentono la giusta turnazione fra servizio e riposi. Per non parlare delle ferie, umanamente necessarie anche per chi sta combattendo contro il virus incessantemente e ininterrottamente da quattordici mesi.
Malomo sottolinea anche come abbia riscontrato un «forte turnover presso il personale ed è bene capire che essendo un reparto ad alta complessità assistenziale, richiede competenze acquisibili appieno solo dopo un congruo periodo di affiancamento». Ne risulta che «un rapido ricambio di personale non può che inficiare l’assistenza, esponendo l’utenza tutta a gravi rischi per la propria incolumità» e quella degli stessi operatori, per via dei protocolli della vestizione-svestizione.
Il reparto Covid del Giannettasio, con le sue 38 degenze risulta peraltro fondamentale nell’economia delle disponibilità di posti letto Covid in tutto il territorio provinciale.

Dal mercato del lavoro poche risposte

Nei giorni scorsi il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo, ha chiaramente riferito che l’azienda sta compiendo letteralmente salti mortali con l’intento di reperire medici, infermieri e oss e che quelli contrattualizzati di recente coprono solo una minima parte del fabbisogno. Come se ne uscirà dall’impasse, insomma, rimane un’incognita. (l.latella@corrierecal.it)

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