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Praia a Mare, il sistema «fraudolento» che azzera la pubblica amministrazione – NOMI

Sono quattordici gli indagati nell’inchiesta condotta dalla procura di Paola. Appalti truccati, un’assunzione concordata e i bandi istruiti «ad hoc»

Pubblicato il: 13/05/2021 – 12:39
di Fabio Benincasa
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Praia a Mare, il sistema «fraudolento» che azzera la pubblica amministrazione – NOMI

PAOLA “Amici in Comune” è il nome scelto per l’operazione condotta – questa mattina – dai Finanzieri della Tenenza di Scalea coordinati dalla procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni. Nell’inchiesta che vede indagate 14 persone, figurano l’attuale sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò (per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari), l’ex sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia (per il quale è stata disposta la misura interdittiva), funzionari pubblici e imprenditori. L’attività condotta in un arco temporale ristretto dalla tenenza di Scalea, dal febbraio 2019 al 2021 ha permesso di accertare tutta una serie di reati riscontrati anche grazie all’utilizzo delle intercettazioni con le quali è stato possibile acclarare plurime condotte collusive per truccare l’esito di gare di appalto ma anche di procedimenti amministrativi. Sono nove le gare finite nel mirino di chi indaga. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per il sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò e Giovanni Antonio Argirò, responsabile ufficio tecnico del comune dello stesso comune. L’interdizione dai pubblici uffici è stata decisa per Rosa Grisolia, Domenico Rocco, Stefano De Rosa, Giorgio De Rosa, Antonio Masturzo, Ernesto Lupinacci, Giovanni Condicelli, Nicola Gabriele. Le misure cautelari sono state disposte dal gip del Tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti.

“Amici in Comune”, l’indagine

«Gli indagati hanno messo in atto condotte collusive per manipolare alcune gare di appalto. Qualora venissero accertati tutti gli episodi (siamo ancora nella fase preliminare dell’indagine) si prefigurerebbe un quadro di particolare gravità con l’azzeramento dell’imparzialità della pubblica amministrazione». A dirlo, il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dettagli dell’odierna operazione. Altrettanto grave, secondo Bruni, «è l’assuefazione a questo tipo di comportamenti e condotte illecite a discapito di tutti gli imprenditori che non possono godere di queste “amicizie”, finendo per rimanere esclusi dal mercato». «Riceviamo pochissime denunce – ha sostenuto ancora Bruni – il merito delle indagini condotte è tutto della guardia di finanza che riesce a rintracciare le notizie di reato».

Le attività di cartello

«Il malaffare nel settore della spesa pubblica, ci spinge ad operare in attività molto complesse. Riscontriamo spesso una gestione allegra se non spregiudicata della cosa pubblica perpetrata attraverso il ricorso ai “cartelli” di società». A parlare è Guido Mario Geremia, Comandante Regionale Calabria della Guardia di Finanza. Secondo il Generale di Brigata, «non si parla di un solo soggetto colluso, ma di più persone impegnate in ambiti imprenditoriali che fanno cartello per l’aggiudicazione della singola gara». E il meccanismo è sempre lo stesso, «bandi tagliati su misura, concorrenti che si prestano per far cadere la scelta sul contraente individuato ed ovviamente compiacente».

Le gare degli “Amici in Comune”

Gli appalti truccati – secondo la Procura – sono di varia natura. In un caso, ad esempio, «si è chiuso un occhio per la concessione di un impianto sportivo pur sapendo che l’imprenditore aveva delle pendenze nei confronti del comune, pari a circa 45mila euro». E’ quanto annunciato, nel corso della conferenza stampa, dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, Danilo Nastasi. Secondo il colonnello, «l’apogeo della manipolazione della turbativa è possibile riscontrarla in una gara per i lavori dell’adeguamento sismico di una scuola del comune di Praia, dove si era decisa la vittoria di un imprenditore», gli altri invitati alla gara, di fatto, non avrebbero avuto voce in capitolo. Nella medesima gara, partecipano due imprenditori che individuano la stessa percentuale al ribasso, la commissione riunita rimane spiazzata ed è costretta a ricorrere al sorteggio per dichiarare il vincitore. L’estrazione sarà favorevole ad un imprenditore che non era stato coinvolto nella gara truccata e «il bigliettino con il suo nominativo viene strappato». In un secondo momento, la commissione contatterà telefonicamente solo il professionista prescelto a cui affiderà l’incarico con un ribasso dello 0,1 %. Altre gare “truccate” riguardano invece l’edilizia popolare e l’adeguamento di alcuni edifici scolastici. L’ultimo affidamento, in ordine di tempo, risale al febbraio 2021 e riguarda interventi di bitumazione delle strade del comune «dove si concorda preventivamente con l’imprenditore vincitore del bando, sia il prezzo finale e sia il computo metrico pubblicato sull’avviso». Un altro caso rintracciato nel corso delle indagini delle Fiamme Gialle riguarda un contratto di assunzione di un operaio nel comune di Praia. In questo caso «al vincitore prescelto «vengono inviate le domande che avrebbe dovuto imparare a memoria». Il Tenente colonnello Clemente Crisci, Comandante del gruppo di Paola della Guardia di Finanza, elenca gli importi relativi alle nove gare “truccate”. La prima legata al trasporto degli studenti delle scuole primarie e medie inferiori (bando dal 2019 al 2022) è valutata oltre 95.000 mila euro: l’importo dei lavori di adeguamento dello Stadio Mario Tedesco ammonta a 225.000 mila euro; la direzione dei lavori relativa all’adeguamento sismico di una scuola è pari a 110 mila euro; l’adeguamento sismico della scuola elementare sita in via Verdi ammonta a 25mila euro; l’appalto di ristrutturazione di un impianto sportivo in località “Santo Stefano” viene valutato 95mila euro; i lavori in alcune case popolari circa 37 mila euro; l’affidamento in locazione di un immobile adibito a bar e ristorante per 25 mila euro ed infine la bitumazione delle strade pari a 55 mila euro.

La longa manus del sindaco di Praia a Mare

Chi indaga è convinto di trovarsi dinanzi ad «un sistema collaudato fraudolento nell’ambito della gestione delle gare pubbliche» sorretto anche dal sindaco Praticò che «si serviva dei dirigenti e dipendenti comunali in concorso con professionisti ed operatori compiacenti». E’ quanto sostenuto dal tenente Francesca Esposito, a capo della Guardia di Finanza di Scalea. Nel caso riferito alla gara sui trasporti, la condotta degli indagati risulta grave: «il sindaco avrebbe costruito un bando ad hoc» e addirittura rispettato la volontà dell’aggiudicatario del servizio che avrebbe chiesto ed ottenuto «l’eliminazione di una corsa extra urbana dall’itinerario ritenuta troppo onerosa». Le attività continueranno, sono in corso sequestri in Calabria e Campania.

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