CATANZARO Il campo del centrosinistra in vista delle Regionali è sempre più magmatico ed enigmatico, con un gioco delle varie componenti a specchiarsi l’uno all’altro e a rimbalzarsi la palla che al momento rende impossibile definire un quadro certo e soprattutto unitario.
A renderlo ancora più caotico è la fase di conflittualità che si registra nel polo civico guidato dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che in queste ore sta incrociando le armi con le bizze e le gelosie di Carlo Tansi, irritato dal fatto di essere finito nell’ombra rispetto al candidato governatore e irritato per alcuni “travasi” di suoi candidati nelle liste di de Magistris. «Ci siamo incontrati e ci incontreremo nuovamente per confrontarci. Le mie motivazioni sono al livello massimo», ha dichiarato de Magistris dopo essersi incontrato ieri sera con Tansi: l’impressione è che non ci sia (ancora) la rottura ma una pausa di riflessione sulla opportunità di proseguire un cammino in comune.
Le mosse di de Magistris comunque restano sotto stretta osservazione nel Pd, dalle cui fila continuano ad arrivare messaggi all’indirizzo del sindaco di Napoli dopo che de Magistris avrebbe declinato la proposta dei big democrat di fare le primarie. Al sindaco di Napoli si è rivolta l’ex ministro Paola De Micheli nel corso della direzione nazionale del Pd: «Faccio pubblicamente, come ho già fatto privatamente, un appello a tutti, anche a Luigi de Magistris con il quale ho collaborato anche positivamente in passato per consentire una grande vittoria del centrosinistra. Noi abbiamo fatto sulla Calabria investimenti che nessuno ha fatto negli ultimi 40 anni e quindi – ha aggiunto la De Micheli – abbiamo bisogno che per spendere quelle risorse ci siano garanzie di legalità, di competenza, di capacità di risposte ai bisogni della regione più diseguale delle regioni diseguali del Sud. Credo che solo noi siamo in grado di trasformare quella mole di risorse in reali opportunità di sviluppo».
Un intervento sicuramente significativo, quello della De Micheli, che tuttavia non racchiuderebbe affatto la linea del Pd rispetto alla Calabria. Perché le parole del segretario nazionale democrat Enrico Letta avrebbero tracciato un percorso diverso e ben preciso con riferimento alla Calabria. In linea generale, nella sua relazione Letta avrebbe ribadito l’opportunità di costruire laddove possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle ma sempre tenendo come priorità l’identità del Pd, e in questo ragionamento molti analisti avrebbero intravisto una coincidenza con il percorso avviato in Calabria e confluito nella designazione della candidatura di Nicola Irto alla presidenza della Regione. E fonti parlamentari che hanno partecipato alla direzione avrebbero raccolto l’intenzione di Letta di confrontarsi nei prossimi con il leader in pectore del M5S Giuseppe Conte per portare i pentastellati dentro l’alleanza per la Calabria, fermo restando che sul nome di Irto non si torna indietro.
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