CATANZARO L’ultima lettera del rettore dell’università Magna Graecia di Catanzaro parla, in maniera esplicita, di un «deterioramento» nei rapporti tra l’ateneo e il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” Giuseppe Giuliano. Uno scontro esploso, negli ambienti universitari, dopo l’adozione della proposta di Atto aziendale inviata al commissario alla Sanità Guido Longo. Il rettore la ritiene illegittima, zeppa di violazioni come la mancata inclusione dell’Organo di indirizzo a tutela dell’attività assistenziale universitaria integrata con l’attività didattica e di ricerca e dei Dipartimenti assistenziali integrati (Dai), che rappresenterebbe un indebolimento della funzione della “Mater Domini”.
Il Magnifico Giovambattista De Sarro contesta anche un mutamento di paradigma negli atti obbligatori «che verrebbero assunti dal commissario senza la dovuta intesa con il rettore». Atti come la nomina dei direttori di dipartimento e lo scioglimento di unità operative complesse, con la loro trasformazione in unità semplici, potrebbero bypassare le intese con l’università. De Sarro sottolinea la «gravità delle violazioni» e le definisce «inaspettate e incomprensibili». E spiega di aver avvertito Longo di una situazione che metterebbe, a suo dire, in pericolo l’autonomia universitaria.
La dura lettera partita dalle stanze dell’ateneo arriva a valle di un tentativo di chiarimento al termine del quale Giuliano avrebbe riaffermato la legittimità della propria proposta di Atto aziendale e richiama (la lettera) quella che il rettore ritiene una anomalia (il Corriere della Calabria ve lo ha raccontato qui): l’assenza del nominativo del manager nella lista degli idonei alle funzioni di direttore generale dell’Aou “Mater Domini”.
L’ultimo atto dello scontro è la revoca da parte di De Sarro al placet concesso alla nomina di Giuliano a commissario straordinario e la richiesta di avvio di una nuova procedura mirata alla sostituzione dell’attuale manager. A quanto pare, il rettore avrebbe già scritto due volte a Longo senza ottenere risposta e si sarebbe, successivamente, rivolto al Senato accademico dell’ateneo. Una sorta di ritiro della fiducia (per il momento senza conseguenze) arrivato dopo una serie di missive in cui l’ateneo contestava l’Atto aziendale sia per le presunte violazioni su Organo di indirizzo e Dai che per i «numerosi refusi e contraddizioni dovuti al processo del “copia 3 incolla”». Un esempio: «le finalità del dipartimento di neuroscienze e organi di senso sono identiche a quelle del dipartimento cardio-vascolare e terapia intensiva». De Sarro, contesta anche la dicitura «sentito il rettore»: farebbe intendere che l’atto è stato condiviso dall’ateneo, ma la normativa prevede un’intesa formale e non “orale”. La richiesta di revoca della delibera che fissa le nuove regole di “governo” dell’Aou risale ormai al 12 aprile scorso. Da quel momento lo scontro è deflagrato ed è arrivato (il 26 aprile) sul tavolo del commissario Longo con la revoca della fiducia dell’università a Giuliano. Siamo al redde rationem. I vertici della sanità, per adesso, osservano dalla Cittadella.
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