VELLETRI È stata rinviata al 17 gennaio l’udienza preliminare a carico di Maria Claudia Conidi e Vincenzo Marino accusati di tentata corruzione in atti giudiziari. Per i due imputati la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio perché, stando alle ricostruzioni dell’accusa, a marzo 2017 l’avvocato del foro di Catanzaro, Conidi, che rappresenta diversi collaboratori di giustizia, era imputata davanti al Tribunale di Roma per calunnia e induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, reati commessi, in concorso con altri, a Roma e in altri luoghi a partire dal luglio 2011. In quella occasione il collaboratore di giustizia Vincenzo Marino, di Crotone, detenuto nel carcere di Ferrara, su indicazione della Conidi, avrebbe preso contatti con Vincenzo Napoletano – il quale avrebbe dovuto testimoniare nel processo a carico dell’avvocato – per convincerlo a ridimensionare la posizione processuale dell’avvocato Conidi. Marino avrebbe consegnato un biglietto sul quale erano scritti nome e numero di cellulare della Conidi. Napoletano avrebbe così chiamato la numero interloquendo con l’avvocato Laratta (posizione archiviata dal gip), difensore della Conidi, «al quale rilasciava – è scritto nell’imputazione – dichiarazioni in favore di quest’ultima, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla propria volontà e segnatamente per la condotta del Napoletano che si rivolgeva all’autorità giudiziaria romana per denunciare le pressioni subite e le dichiarazioni dallo stesso denunciate».
Claudia Conidi è difesa dall’avvocato Francesco Calabrò del foro di Cosenza, mentre Vincenzo Marino è difeso dall’avvocato Paola mariano del foro di Ascoli Piceno.
(ale. tru.)
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