CATANZARO Sembrava essere tornato il sereno tra l’Asp di Catanzaro e il Sant’Anna Hospital, dopo che nei giorni scorsi era stato annunciato la fissazione del budget 2021 per le strutture private accreditate per l’acquisto di prestazioni di assistenza ospedaliera, inclusa proprio la clinica Sant’Anna, destinataria di un’assegnazione pari ad oltre 26 milioni di euro.
Sul fronte legale, però, la “guerra” non è affatto finita. Con la sentenza 1079 del 2021, infatti, lo scorso 24 maggio il Tar Calabria ha accolto il ricorso dei legali della clinica contro la quale la commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria provinciale catanzarese ad aprile aveva opposto il suo diniego alla firma del contratto «sino al completo chiarimento- scriveva l’Asp – della situazione ancora sub judice», cioè sino al completo chiarimento dell’inchiesta penale “Cuore Matto” che ha coinvolto il vecchio management della clinica.
Con la delibera 705 dell’8 giugno 2021, l’Asp di Catanzaro, con il parere favorevole dei commissari Luisa Latella e Salvatore Gullì, ha proposto di presentare al Consiglio di Stato «l’appello avverso alla sentenza del Tar per l’annullamento della deliberazione n. 443 del 13 maggio 2021». Una scelta ritenuta “necessaria” ed “opportuna” ma è evidente che, quella intrapresa dall’Asp di Catanzaro e dai commissari che la guidano, è una direzione ben precisa e che non farà altro che alimentare lo scontro già accesissimo con il Sant’Anna Hospital. Intanto l’incarico è già stato affidato, per ragioni di continuità, all’avvocato Luciano Maria Delfino del Foro di Reggio Calabria. (redazione@corrierecal.it)
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