Ho detto no alla politica senza politica
La politica senza politica. Una politica allo sbando quella della nuova élite romana del Pd che decide – di punto in bianco – di sacrificare sull’altare di un’alleanza con i sopravvissuti pentastella…

La politica senza politica. Una politica allo sbando quella della nuova élite romana del Pd che decide – di punto in bianco – di sacrificare sull’altare di un’alleanza con i sopravvissuti pentastellati (tra l’altro inesistenti in Calabria anche prima della scissione) l’ex presidente del Consiglio, Nicola Irto, indicato dopo un’estenuante trattativa portata avanti dall’ancora malcapitato commissario campano, spedito a queste latitudini per ricompattare un partito, usato nei decenni per scodellare candidature, utili e gradite ai bolscevichi e menscevichi calabresi.
Un risultato non facile quello ottenuto da Stefano Graziano se si tiene conto di un Nazareno distratto fino a ieri da ben altre beghe, dalla discesa in campo – nel frattempo – di opportunisti, di opportunisti disoccupati, di franchi tiratori e della sirenetta a caccia di prede da irretire al Nazareno, sulla Nomentana e nelle redazioni delle testate fin troppo amiche, pur di essere la prescelta di Letta e Conte (altroché disinteressata!) che – in queste ore non è più un mistero – cercano disperatamente una donna calabra non tesserata, gradita ad entrambi, al resto della coalizione e magari anche ai calabresi.
Riguardo al candidato sindaco di Cosenza, invece, non trapelano particolari richieste riguardanti il sesso, l’altezza, il colore degli occhi e dei capelli. Almeno per il momento.
E c’è poco da conservare anche nella politica dei duelli e dei ricatti del centro destra, oramai solo ossessionato dai sondaggi e tronfio quanto basta per tenere appeso ad un filo, da mesi, il designato (o quasi) Roberto Occhiuto – che secondo i bene informati – potrebbe intanto dover ingoiare un rospo indigesto, il ticket con il leghista Nino Spirlì (in preda ad un delirio di onnipotenza) e, poi, comunque attendere la quadra per la designazione del candidato sindaco nella città dei bruzi, rivendicato da Fratelli d’Italia.
Il disincanto. Ancora una volta quella andata in scena in queste ore, è una politica disancorata dai contenuti, lontana dai problemi reali della Calabria e dei calabresi, impoverita da un mercimonio che rischia di suscitare un’onda anomala astensionista e di eleggere un governo già piegato alle logiche di potere.
Altro che patti e alleanze per il bene della Calabria.
Per la cronaca, chi scrive è stata contattata dal Nazareno per rappresentare il centrosinistra come candidato presidente e, senza alcuna esitazione, ha deciso di mantenere fede al patto sancito con la sua redazione e con i lettori del Corriere della Calabria.
paola.militano@corrierecal.it