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Sergi racconta vecchi e nuovi clan. «Oggi vogliono piacere, non spaventare»

Il nuovo volume scritto dall’ex inviato di Repubblica e da sua figlia Anna racconta i mutamenti del fenomeno in 30 anni

Pubblicato il: 07/07/2021 – 7:50
Sergi racconta vecchi e nuovi clan. «Oggi vogliono piacere, non spaventare»

CATANZARO Da “Santa violenta” alla “Santa contesa”. A distanza di trent’anni dalla prima edizione del suo libro, bestseller e longseller, Pantaleone Sergi ripropone uno dei primi tentativi di fare luce sulla ‘ndrangheta, con l’aggiunta di un’analisi di Anna Sergi, criminologa e docente dell’Università di Essex nel Regno Unito che racconta i mutamenti intercorsi. La prefazione è di Enzo Ciconte, scrittore e docente universitario tra i maggiori conoscitori del fenomeno.
E intanto, però, cos’è cambiato? Sembra cambiato tanto eppure non sembra essere cambiato molto. Quello che era indagine, è diventato sentenza. Quello che era intuizione è diventato analisi. Quello che era rischio è spesso diventato realtà. Un libro, insomma, che si è trasformato nel mentre il mondo è cambiato e la ‘ndrangheta da “violenta” si è fatta “contesa”.

“La ‘Santa’ violenta’ di Pantaleone Sergi, già inviato speciale di «Repubblica», è stato uno dei primi testi sulla ‘ndrangheta, pubblicato nel 1991, dopo la stagione dei sequestri di persona e la cosiddetta “pax mafiosa”. Da cronista attento e profondo conoscitore, Sergi ripercorre con lucidità, empatia e spunti critici, quella che è stata la trasformazione della ‘ndrangheta in Santa, un’organizzazione criminale che non si accontenta più dell’accumulazione di denaro, ma vuole usare quel denaro per conquistare fette di potere, politico ed economico, in Calabria e altrove. Questa trasformazione, ci racconta, è stata certamente violenta. Trent’anni dopo, alla penna esperta di Pantaleone Sergi, che la storia della ‘ndrangheta negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, l’ha narrata in diretta, si accompagna l’analisi critico-accademica di Anna Sergi, sua figlia, ricercatrice del fenomeno mafioso e ‘ndranghetista in Italia e all’estero.
Nella pubblicazione dal titolo “La Santa ‘ndrangheta. Da ‘violenta’ a ‘contesa’”, edita dalla Casa editrice Pellegrini (pp. 384, 18 euro) nella collana “Ossidiana. Teoria cultura e vita quotidiana” e da pochi giorni in libreria, da studiosa Anna Sergi riprende l’eco della violenza mafiosa che “La ‘Santa’ violenta” aveva delineato e si chiede cosa sia cambiato.
La Santa ‘ndrangheta è ancora violenta? No, adesso «la ‘ndrangheta è una mafia a cui piace piacere, non spaventare, se non quando è strettamente necessario».
E se non è più violenta, cosa fa, cosa è diventata? È diventata, tra le altre cose, una Santa “contesa” per quattro motivi: l’unitarietà, la violenza dei clan, la loro mobilità e l’essenza stessa della Santa, come organizzazione cerniera con politica ed economia del territorio. Queste pagine – la Santa “contesa” e la Santa “violenta” – lette in successione, ci ricordano quanto sia fondamentale preservare la memoria storica di certi anni per arricchire le analisi di oggi. (Ansa)

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