TOKYO Sei atleti azzurri di pugilato, tuffi e skateboard sono in quarantena al villaggio di Tokyo 2020. I sei, ai quali si aggiungono sette dirigenti sono in isolamento ma continuano ad allenarsi e la loro situazione non pregiudica la partecipazione alle gare. La decisione delle autorità sanitarie giapponesi, che è stata comunicata al Comitato organizzatore e poi al Coni, è la conseguenza del “close contact” in aereo il 18 luglio scorso con un giornalista italiano trovato positivo al covid.
A seguito dell’accertata positività per Covid-19 di un giornalista italiano, riscontrata il 18 luglio, «questa mattina il Governo giapponese, attraverso il Comitato organizzatore dei Giochi, ha informato il Coni di aver dichiarato “close contact” 13 persone della delegazione italiana, tra cui sei atleti e sette official. Gli atleti sono alcuni rappresentanti delle delegazioni di pugilato, tuffi e skateboard».
Nella nota del Coni è «subito chiarito che tale posizione di “close contact” non impatta sulla partecipazione ai Giochi di questi atleti, in quanto la normativa prevede che possono continuare ad allenarsi e a gareggiare, effettuando un tampone molecolare sei ore prima della gara. La procedura è già scattata subito dopo la comunicazione ufficiale al Coni».
«Inoltre, all’interno del villaggio gli atleti, benché in isolamento fiduciario – è scritto nel comunicato – continueranno a svolgere regolarmente tutte le loro attività propedeutiche alle competizioni olimpiche seguendo solo specifiche accortezze procedurali per quanto riguarda i pasti ed i trasferimenti agli impianti di gara».
Il Coni «si sta adoperando ai massimi livelli per garantire alle atlete e agli atleti, sfortunatamente coinvolti in questo disagio non causato dai loro comportamenti, le migliori condizioni, anche psicologiche, per superare rapidamente e senza aggravi questo particolare momento di difficoltà. Per motivi di privacy il Coni non comunicherà i nomi delle atlete e degli atleti coinvolti».
«Lo sapevamo, eravamo preparati a tutto. Anche questa situazione è sotto controllo e questo è quello che ci interessa. Le cose si possono fare, se si seguono con i protocolli necessari si può andare avanti e io sono convinta che tutti i nostri atleti faranno la loro gara senza problemi». Lo dice la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, commentando la quarantena imposta ai sei atleti azzurri che hanno avuto contatti con un positivo.
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