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Corigliano Rossano, il garante dei diritti dei disabili non passa. È scontro in consiglio comunale

Le opposizioni che lo avevano proposto abbandonano l’aula. Bilancio approvato velocemente coi soli voti di maggioranza

Pubblicato il: 05/08/2021 – 18:01
di Luca Latella
Corigliano Rossano, il garante dei diritti dei disabili non passa. È scontro in consiglio comunale

CORIGLIANO ROSSANO Il patatrac si consuma sul tema della disabilità. Finisce nel peggiore dei modi il consiglio comunale di Corigliano Rossano, andato in scena questa mattina e convocato principalmente per approvare il bilancio.
Fra gli altri punti all’ordine del giorno, anche quello proposto dai gruppi di opposizione sulle “problematiche e proposte legate alla disabilità. Approvazione del regolamento comunale istitutivo del Garante dei diritti delle persone con disabilità”.
Dopo la relazione dell’assessore alla Città della cultura e della solidarietà, Donatella Novellis ed un lungo dibattito, i voti dei consiglieri di minoranza non sono bastati per approvare il punto e, dunque, il garante sui diritti dei disabili non è stato istituito.
A quel punto si è consumata la rottura definitiva ed i gruppi di minoranza, per protesta, hanno abbandonato i lavori dell’assise. Pomo della discordia la controproposta delle maggioranze attraverso una delibera con la quale si sarebbe istituito un nucleo di valutazione.
La sensazione diffusa delle forze di opposizione, insomma, è quella secondo cui il garante dei diritti dei disabili non sia stato istituito perché proposto da loro.

Le opposizioni: «Disabilità, mortificante il voto contrario sul futuro della nostra Città»

«Dopo essere stati interpreti della volontà di un gruppo rappresentativo di cittadini diversamente abili della nostra Città sostenuta da più di 1000 firme sulla creazione dell’Autorità Garante della Disabilità, sulla compilazione del Peba (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) e sulla compilazione della mappatura sinottica della Disabilità– hanno dichiarato i nove consiglieri di opposizione Aldo Zagarese, Gino Promenzio, Rosellina Madeo, Adele Olivo, Raffaele Vulcano, Francesco Madeo, Costantino Baffa, Vincenzo Scarcello e Gennaro Scorza, poco dopo il loro abbandono – il voto contrario dei consiglieri comunali di maggioranza è mortificante, sia per i lavori del Consiglio comunale che per tutti quelle persone che vivono forti disagi sulla propria pelle. Come consiglieri comunali di opposizione abbiamo deciso di abbandonare l’aula consiliare, durante la trattazione dell’importante punto sul rendiconto consuntivo 2020, in segno di protesta. Sul punto – concludono – seguiranno nuove iniziative. La disabilità è una questione etica, non politica».

I gruppi di maggioranza: «Opposizioni irrispettose»

«Lo spettacolo indecoroso al quale abbiamo assistito questa mattina in Consiglio comunale su un tema delicato ed importante come i diritti delle persone con disabilità – è la risposta dei gruppi e dei quindici consiglieri di maggioranza più il sindaco – merita di essere conosciuto e stigmatizzato pubblicamente. Dopo aver presentato delle proposte raffazzonate, la minoranza consiliare ha rinunciato alla fatica della discussione non accettando la proposta dell’Amministrazione comunale relativa alla istituzione di un nucleo di programmazione e di Garanzia dei Diritti delle Persone con Disabilità, pretendendo di votare la loro proposta, ovvero l’istituzione di un semplice “garante” meno rappresentativo, con meno funzioni e con meno possibilità di incidere nei reali problemi dei cittadini».
«Fino all’ultimo non abbiamo voluto credere che si potessero mettere in atto strategie di speculazione politica tanto bieche, e per questa ragione tanto l’assessore alla Città della Solidarietà, Donatella Novellis, quanto il presidente della Commissione consiliare Servizi Sociali, Cesare Sapia, come tanti altri consiglieri, hanno insistito nello spiegare le ragioni per le quali è necessario andare oltre figure monocratiche di garanzia, rilanciando piuttosto su uno strumento collegiale e più utile, di partecipazione vera dei soggetti realmente coinvolti su questa tematica. Del resto, tale discussione era già stata affrontata abbondantemente proprio nella Commissione consiliare Servizi Sociali, ma evidentemente la finalità della minoranza consiliare, persino su un tema tanto importante e delicato, non era affatto quello di offrire alla città proposte e contenuti, nonostante più volte la maggioranza abbia sottolineato l’esigenza di una concertazione e di maggiore sinergia rispetto a temi di questo tipo. La mancanza di volontà di lavorare assieme si è definitivamente palesata nel rifiuto di migliorare un deliberato mal scritto, recapitato dalle minoranze a ridosso del Consiglio comunale, per la redazione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, strumento per il quale la maggioranza si era espressa favorevolmente. Lo scenico e premeditato abbandono dell’aula subito dopo il termine della prima discussione, non ha fatto altro che confermare quanto pretestuose e strumentali siano state le proposte della minoranza».
«Ad ogni modo – proseguono le maggioranze consiliari – l’amministrazione, che senza facili deleghe non si sottrae alla responsabilità di dover svolgere essa stessa quanto dovuto nei confronti di tutta la comunità, continuerà a porre la massima attenzione nei confronti dei diritti di tutte le persone con bisogni speciali ed a lavorare alla realizzazione del Peba. (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) ed a tutti gli strementi previsti dalla legge per la eliminazione delle barriere Architettoniche congiuntamente alla istituzione di un nucleo di programmazione e garanzia partecipato dalle istituzioni e dai soggetti del terzo settore».

Approvato il rendiconto consuntivo

Il consiglio comunale a seguire ha approvato velocemente il rendiconto finanziario 2020 con i voti favorevoli dei 14 consiglieri comunali di maggioranza presenti – due gli assenti – dopo aver ascoltato la relazione dell’assessore al Bilancio, Giovanni Palermo, senza alcun dibattito sul punto. (l.latella@corrierecal.it)

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