In casa con coca, hashish e marijuana, scarcerato 47enne a Cosenza
Legittimo l’arresto, ma per il gip la reclusione è una misura eccessiva. Le fasi del blitz dei carabinieri e la perquisizione

COSENZA L’arresto di Andrea Conforti, 47enne di Cosenza accusato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, è legittimo. Ma non vi sono, per il gip Manuela Gallo, le condizioni per applicare all’uomo la misura della custodia in carcere (Conforti si trovava recluso dal 5 agosto scorso), chiesta dalla Procura di Cosenza. Per Conforti, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri, il giudice per le indagini preliminari ha così disposto l’applicazione dell’obbligo di dimora nel Comune di Cosenza.
L’ordinanza riepiloga le fasi dell’arresto, avviate da un servizio di controllo dei carabinieri. Solite circostanze: è stato il nervosismo di Conforti e dell’uomo che usciva da casa dell’indagato a incuriosire i carabinieri della Compagnia di Cosenza. I militari hanno così deciso di effettuare una perquisizione personale e domiciliare, recuperando un involucro termosaldato lasciato cadere dall’amico del 47enne.
All’interno dell’appartamento, i carabinieri hanno successivamente trovato 495 euro suddivisi in banconote di vario taglio e due confezioni vuote di cartone di metadone cloridrato. Altri rinvenimenti nel corso della perquisizione: 2,80 grammi di cocaina, 6,45 grammi di marijuana, 1,6 grammi di hashish e altri 6,40 grammi suddivisi in tre pietre.
Conforti ha poi sostenuto che i soldi erano frutto di regali dei suoi familiari. Il giudice però non crede alla versione dell’uomo (beneficiario del reddito di cittadinanza) e ritiene, relativamente alla droga, che fosse destinata a essere rivenduta sul mercato.
Tuttavia, il gip ritiene eccessiva la misura cautelare della custodia in carcere. D’altra parte, secondo la sua valutazione, l’obbligo di dimora permetterebbe all’indagato di «seguire agevolmente il programma di disintossicazione»