Il campanello d’allarme: impennata di ricoveri in Calabria, nei reparti occupazione al 13%
L’Agenas registra un consistente aumento dell’ospedalizzazione in area medica (+5% rispetto alla media italiana). Terapie intensive sotto controllo

CATANZARO In Calabria le terapie intensive non preoccupano, preoccupa invece la situazione nei reparti di area medica, nuovamente interessati dall’ondata di pazienti da Covid 19. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per il servizi sanitari regionali: secondo la rilevazione, infatti, nella nostra regione a d oggi il tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive è pari al 2%, inferiore alla media del Paese (4%) e ovviamente lontanissima dalle soglie che determinano il cambio di colorazione di una regione (per intendersi, da zona bianca a zona gialla), che è il 10% e dalla soglia di rischio del 30% stabilita dal ministero della Salute. Invece l’occupazione dei reparti di area medica (malattie infettive, medicina generale e pneumologia) da parte di ricoverati per Covid 19 nella nostra Regione, per l’Agenas, è attestata al 13%, due punti percentuali in più rispetto alla rilevazione di ieri, una percentuale ovviamente lontana dalla soglia di rischio ministeriale ma purtroppo di molto superiore alla media italiana (5%), oltre che vicina alla soglia che può determinare il cambio di colorazione (15%). Soprattutto, l’Agenas evidenzia per la Calabria un trend ancora in aumento per i ricoveri in area medica. Nel complesso, peraltro, negli ultimi giorni il numero dei ricoveri complessivi per Covid 19 nella regione ha registrato una curva in costante ascesa: il 4 agosto erano 79 (di questi 5 in terapia intensiva), oggi – stando al bollettino della Regione – sono 104 (4 in terapia intensiva), con un +11 nelle ultime 24 ore.