COSENZA «La stragrande maggioranza degli iscritti di Italia Viva in Calabria ritiene che il nostro sia un partito riformista collocato nell’alveo della migliore tradizione del centrosinistra italiano. Se dovesse passare la linea paventata a più riprese da diversi organi di stampa in questi giorni di dirigenti locali che sembrerebbe siano affascinati dalle sirene leghiste e si dovesse andare “contro natura” le mie dimissioni da Coordinatore provinciale di Cosenza arriverebbero sulla scrivania dei Presidenti nazionali un secondo dopo». A dirlo, in un post su Facebook il coordinatore provinciale di Cosenza del partito, Antonio Palermo. «In tutta onestà – prosegue – mi sembra che siano in tanti a pensarla come me e come i tanti iscritti, simpatizzanti e militanti calabresi, a giudicare dall’ovazione del popolo della Leopolda al mio intervento di un qualche tempo fa».
Nel corso dell’ultima assemblea del partito, tenuta nel Salone degli Specchi del Palazzo di Provincia di Cosenza, i vertici di Italia Viva avevano ribadito la volontà di schierarsi a sostegno della coalizione di centrosinistra respingendo con forza l’idea di sostenere la destra di Salvini e rispedendo al mittente la proposta del senatore Ernesto Magorno, che dopo aver ritirato la propria candidatura a governatore aveva palesato la possibilità di un endorsement alla coalizione che fa capo al candidato Occhiuto. Un intento stoppato sul nascere. In occasione di un evento pubblico a Diamante però lo stesso Magorno avrebbe raggiunto in piazza Matteo Salvini e Roberto Occhiuto, ufficialmente per un saluto dovuto, ufficiosamente per intavolare una conversazione sulla candidatura della sua signora, Francesca Casella, in una lista del centrodestra, forse addirittura in quella del Carroccio (leggi qui). Rumors estivi, messi a tacere dallo stesso Magorno che si è affrettato a smentire ogni possibile trattativa con una nota (leggi qui). Restano però evidentemente irrequieti gli animi nel partito fondato da Matteo Renzi. Le acque agitate, in passato, hanno portato all’esodo di molti militanti e nei prossimi giorni potrebbe portare a clamorosi sviluppi. (f.b.)
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