CATANZARO Gli impresentabili individuati al momento sarebbero cinque. Ma la conta potrebbe salire a sette. È tutto ciò che filtra, nella serata di mercoledì, dalle strette maglie della Commissione parlamentare antimafie. Nessun nome (come esige la segretezza della procedura in questa fase): né quelli dei potenziali candidati da “bollino rosso”, né quelli delle liste. Le certezze: il primo controllo – proposto dal centrodestra e accettato, per le Regionali in Calabria, dalle liste a sostegno di Roberto Occhiuto, dal M5S e dal movimento Tesoro Calabria – si è concluso e ora ci sarà un passaggio con le Procure distrettuali di Catanzaro e Reggio. Poi i rappresentanti delle liste avranno in mano l’elenco dei nominativi ufficialmente sconsigliati e potranno trarre le proprie conclusioni. Fonti accreditate parlano di qualche giorno ancora per concludere questa fase del processo: forse l’1 o il 2 settembre, cioè quando la macchina delle candidature avrà quasi finito di effettuare i propri movimenti (il giorno prima dell’inizio della presentazione ufficiale degli schieramenti).
In totale sono 11 le liste (per 459 nominativi complessivi) inviate nei giorni scorsi a Palazzo San Macuto. La commissione bicamerale renderà noti ufficialmente i risultati – ma non i nominativi – dello screening, effettuato con la collaborazione della Direzione nazionale antimafia, che ha passato al setaccio gli elenchi ricevuti.
Si tratta soltanto di una prima fase di controllo. Le candidature inviate a Roma sono, infatti, indicative. I partiti potranno anche inserire altri nomi in un momento successivo e presentarli ufficialmente agli elettori. A valle di questa verifica preventiva, infatti, ne è prevista un’altra da parte della commissione presieduta dal senatore Nicola Morra. L’organismo bicamerale, infatti, potrà analizzare tutti i nomi dopo la loro presentazione ufficiale. Anche quelli del centrosinistra e del polo indipendente guidato da Luigi de Magistris, che – al pari di Oliverio (nel suo caso perché la candidatura non era ancora in gioco quando si è avviata la macchina dello screening preventivo) – non hanno aderito alla procedura. A quel punto gli eventuali “impresentabili” e “ineleggibili” saranno ufficiali. Ma nulla vieterà ai partiti di proporli ugualmente agli elettori.
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