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Ambiente e mare inquinato, la sfida del procuratore Falvo: «Monitoraggio anche durante l’inverno»

Estate agli sgoccioli ma l’attività della Procura di Vibo non si ferma. «Non bisogna accorgersi dei problemi a luglio». E al prossimo presidente della Regione: «L’ambiente è la sfida più importante»

Pubblicato il: 06/09/2021 – 19:35
di Giorgio Curcio
Ambiente e mare inquinato, la sfida del procuratore Falvo: «Monitoraggio anche durante l’inverno»

VIBO VALENTIA La stagione estiva è ormai alle battute finali ed è quasi tempo per stilare i primi bilanci. E l’estate nella provincia di Vibo ha registrato numeri di successo, dimostrandosi la più apprezzata, mostrando il volto migliore.
Nelle scorse settimane però abbiamo assistito ad un lavoro particolarmente intenso messo in campo dalla Procura di Vibo Valentia che ha svelato come sul territorio Vibonese i reati che danneggiano l’ambiente (e anche l’immagine) siano particolarmente diffusi.

Non solo ‘ndrangheta

A spiegare quanto questo fenomeno sia consistente e cosa significhi dare indicazioni precise ci ha pensato il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, intervistato dal Corriere della Calabria. «Siamo abituati – ha spiegato – a pensare a Vibo e al territorio vibonese più che altro in termini di illegalità rispetto alla ‘ndrangheta e le grandi operazioni condotte dalla Dda di Catanzaro. E invece, da quando sono arrivato qui in Procura, è emerso tutto l’aspetto legato ai temi ambientali, l’inquinamento del territorio e quello marino che pone tantissimi problemi».

In campo le forze dell’ordine

Estate particolarmente intensa e segnata da diverse operazioni, coordinate dalla Procura di Vibo, grazie al grande supporto delle forze dell’ordine sul territorio. «In questi due anni, come Procura, – ha precisato Camillo Falvo – con i colleghi e i ragazzi abbiamo fatto tanto insieme ai Carabinieri che, quasi ogni giorno, sono stati e sono tutt’ora impegnati in tante attività. Ma, oltre al contrasto vero e proprio e i reati, è importante perché nel corso di quest’ultimo periodo mi sono reso conto di quanto finalmente si stia prendendo coscienza del fenomeno, dell’importanza del rispetto della legge e il rispetto dell’ambiente che è una priorità assoluta in un territorio come quello calabrese e soprattutto quello Vibonese, con il rischio che tutte le attività possano essere compromesse».

curcio-falvo
Il procuratore di Lamezia, Salvatore Curcio e Camillo Falvo, procuratore di Vibo

La mega task-force

E, a proposito di tutela dell’ambiente e del mare, da alcune settimane prosegue il grande lavoro messo in campo dalla mega task force coordinata dalle due Procure – quella di Vibo e quella di Lamezia guidata da Salvatore Curcio – anche per scongiurare (come accade da anni e ogni anno) che tutto, passata l’estate, finisca nel dimenticatoio.
«La sfida – spiega Falvo – era proprio questa: cercare di fare qualcosa e l’abbiamo colta insieme al collega Curcio di Lamezia dopo che, all’inizio dell’estate, ci siamo resi conto di quanto fosse diffuso il fenomeno dell’inquinamento marino. Abbiamo creato la mega task force proprio per cercare di capire meglio, di comprenderne le cause anche perché uno dei tratti più colpiti ricade nel territorio del Golfo di Sant’Eufemia, tra Pizzo e Lamezia e avevo già avviato le attività sul territorio di Vibo con il monitoraggio della depurazione delle acque».

mare verde

«L’ambiente è la sfida del prossimo presidente della Regione»

Dal procuratore Falvo, poi, anche il monito per il prossimo presidente della Regione Calabria: «Ci sono tantissimi problemi un po’ per tutti i depuratori ed è questa la vera sfida che secondo me dal punto di vista ambientale la nuova amministrazione regionale deve accertare sin da subito». «Accertando i problemi, da parte nostra, arriviamo ai sequestri, ma non risolviamo i problemi fondamentali». «Grazie al professor Greco che da subito s’è reso disponibile, ho dato delega ai sommozzatori della GdF e della Capitaneria di Porto a fare tanti prelievi dal fondale per capire le cause dell’inquinamento».
«Per tutta l’estate – spiega Camillo Falvo – ho ricevuto tante sollecitazioni anche da associazioni che si sono costituite spontaneamente e ho detto loro che monitorerò il territorio di Vibo così come Curcio lo farà a Lamezia e cercheremo di risalire ai fattori inquinanti per tutto il periodo invernale: da una parte c’è un inquinamento determinato da una cattiva depurazione, dall’altra c’è il sottodimensionamento dei depuratori nel periodo estivo dove si concentra il maggior afflusso di utenti».

Monitoraggio per tutto l’inverno

Passata l’estate, la Procura di Vibo si prepara già alla prossima sfida che durerà per tutto l’anno: «Noi – precisa Camillo Falvo – monitoreremo durante tutto l’inverno sul primo punto, il secondo deve essere risolto con progetti e investimenti indispensabili in questo campo». «A breve – annuncia Falvo – istituiremo come Procura di Vibo un protocollo con un istituto scientifico che si è reso disponibile, tramite il professore Greco, a monitorare il fenomeno dell’inquinamento durante tutto l’anno per evitare di arrivare impreparati all’inizio della stagione estiva». «Accorgersi dell’inquinamento marino solamente a luglio quando si verifica, non risolveremo mai il problema». (redazione@corrierecal.it)

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